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La polizia spara sui manifestanti che in Iran protestano per la morte della 16enne Nika Shakarami

Continua la repressione violenta delle proteste da parte delle forze di sicurezza iraniane. La polizia ha sparato sulla folla di manifestanti per la morte della 16enne Nika Shakarami, uccisa dopo aver bruciato il velo in piazza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Continuano le proteste in Iran, dove la popolazione è nuovamente scesa in piazza per ricordare Mahsa Amini, la 22enne uccisa il 13 settembre scorso dalle forze dell'ordine perché non indossava adeguatamente il velo. Nel giorno in cui centinaia di manifestanti hanno percorso a piedi le strade di campagna per aggirare i blocchi della polizia, i genitori della 22enne non hanno potuto raggiungere il cimitero per renderle omaggio. Il padre e la madre della ragazza-simbolo delle manifestazioni di piazza iraniane sono infatti stati trattenuti in casa dalle forse di sicurezza.

Nel corso della giornata, le forze dell'ordine hanno sparato sulla folla per reprimere le manifestazioni di piazza. La violenza non ha fermato gli iraniani, scesi in strada per commemorare anche la 16enne Nika Shakarami, trovata morta dopo essere stata filmata mentre bruciava il suo velo. La polizia ha sparato sugli studenti radunati al cimitero di Veysian, a Ovest di Khorromabad, lì dove è stata sepolta la giovane.

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La Cnn ha ricostruito la sua storia attraverso la raccolta di prove video e fotografiche, smentendo così la ricostruzione delle forze dell'ordine iraniane. La giovane sarebbe infatti morta dopo essere stata portata via da membri in borghese delle Guardie della rivoluzione mentre partecipava alle proteste di Teheran per Mahsa Amini. La sua famiglia ha potuto vedere il cadavere per l'identificazione soltanto 8 giorni dopo la scomparsa. La Procura ha detto che l'adolescente era morta dopo essersi lanciata da un palazzo in costruzione.

La sua storia, così come quella della 22enne uccisa il 13 settembre, è diventata un simbolo per i manifestanti iraniani. "Migliaia di persone si solleveranno per ogni civile ucciso" hanno intonato gli studenti della Alla Pars University of Architecture and Art, radunati in protesta davanti all'Università. Le forze di sicurezza, secondo quanto riferito da testimoni, hanno arrestato almeno 4 persone.

Le proteste a Teheran
Le proteste a Teheran

Nel frattempo, una nuova iniziativa di solidarietà per i civili iraniani si terrà nella giornata di sabato in diverse città del mondo. Promotore delle proteste è Hamed Esmaeilion, scrittore e medico dell'Association of Families of PS752 Victims che si occupa di indagare sulla verità riguardante la strage del volo ucraino sui cieli di Teheran nel 2020.

Saranno coinvolte nelle manifestazioni di piazza Toronto, Ginevra, Stoccolma, New York, Monaco e Amsterdam, ma l'elenco è in continuo aggiornamento. Anche in Italia, a Roma, sabato è prevista una manifestazione "per la libertà in Iran".

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