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La Germania ritira parte delle sue truppe dall’Iraq dopo l’uccisione di Soleimani

La Germania ritirerà parte delle sue truppe presenti in Iraq. In particolare, 30 soldati sui 120 presenti nel Paese dovrebbero lasciare le basi di Baghdad e Taji per essere spostati in alcuni Paesi vicini, come la Giordania e il Kuwait. La decisione è stata comunicata dal governo ai deputati tedeschi.
A cura di Stefano Rizzuti
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La Germania ha annunciato il ritiro di una parte delle sue truppe presenti in Iraq dopo l’uccisione di Qassem Suleimani. La notizia è stata resa nota dal governo attraverso una nota inviata ai parlamentari tedeschi. Parte del contingente, dunque, verrà spostato ad altri paesi vicini all’Iraq, in particolare Giordania e Kuwait. Una decisione presa per motivi di sicurezza dopo l’uccisione di Soleimani in un raid aereo voluto dagli Stati Uniti e dal suo presidente Donald Trump. La notizia è stata diffusa dalla Dpa, la quale spiega che il ministro della Difesa, Annegret Kramp-Karrenbauer, e quello degli Esteri, Heiko Maas, hanno comunicato la decisione ai deputati. I militari presenti nelle basi irachene di Baghdad e Taji, quindi, saranno “temporaneamente ritirati”.

I due ministri tedeschi fanno sapere anche che andranno avanti i colloqui con il governo di Baghdad sulla possibilità di continuare la missione di addestramento delle truppe irachene. Al momento la Germania è presente nel Paese con circa 120 soldati: la maggior parte di questi sono schierati nella basi di Taji e Baghdad. A essere spostati dovrebbero essere circa 30 di questi 120 soldati, secondo quanto riporta il New York Times. Il Parlamento iracheno, negli scorsi giorni, aveva invitato sia gli Stati Uniti che gli altri Paesi che dispongono di truppe nel Paese a lasciare i presidi militari.

Nella giornata di lunedì il primo ministro iracheno, Adel Abdul Mahdi, aveva avuto un colloquio con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, proprio sulla possibilità che le truppe straniere lasciassero il Paese. “La cancelliera tedesca ha espresso il suo sostegno alla stabilità e alla sicurezza dell’Iraq, sottolineando l’importanza di proseguire la cooperazione tra l’Iraq e gli stati membri dell’Unione europei nella lotta al terrorismo”, aveva riferito il primo ministro.

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