Israele, ragazzina di 13 anni arrestata dalla polizia e condotta in carcere. Stava andando a scuola
Una ragazzina di 13 anni e sua madre, un'immigrata irregolare filippina, sono state arrestate mercoledì mattina dalla polizia israeliana a Givon, insediamento israeliano in Cisgiordania: le due sono state condotte nel carcere della città e recluse senza prima essere sottoposte a nessuna udienza, al contrario di quanto di recente raccomandato proprio dal Ministero della Giustizia di Tel Aviv, secondo cui i minorenni dovrebbero essere sempre ascoltati dalle autorità.
Gena, questo il nome della tredicenne, frequenta la terza media alla Gymnasia Herzliya di Tel Aviv. Sua madre è in Israele dal 2004 ed è sprovvista di visto da 12 anni. Gli agenti di polizia sono arrivati a casa loro poco dopo le 6 del mattino, mentre la ragazzina si stava preparando per andare a scuola. Pochi giorni fa Shlomo Mor-Yosef, responsabile della Population and Immigration Authority, aveva assicurato che i bambini migranti in una situazione illegale non sarebbero stati arrestati nei giorni di svolgimento delle lezioni scolastiche, ma questa disposizione è stata ignorata dalla polizia.
Ze'ev Degani, preside della scuola Gymnasia Herzliya, ha commentato ad Haaretz: "È disumano, illegale e immorale arrestare e deportare una ragazza che stava semplicemente preparando la sua borsa per la scuola". “Il nostro governo molesta una ragazza quando non riesce a gestire problemi molto più grandi. Che tipo di società siamo? Mi vergogno di essere israeliano in questi giorni".