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Inghilterra, 22enne trovato morto: nel sangue altissimi livelli di “droga dello stupro”

Una tragedia inaspettata è avvenuta in una residenza universitaria nella regione inglese del Berkshire. Il corpo senza vita del 22enne Eiichi Nakajima è stato trovato nella sua stanza all’interno della sua stanza. Nel suo sangue sono stati trovati livelli altissimi di gamma idrossibutirrato (GHB), detta anche “droga dello stupro” o “farmaco da club”. Viene comunemente messo di nascosto nelle bevande alcoliche di qualcuno per renderlo completamente inerme. Preso in dose elevate il GHB può rallentare la respirazione e causare convulsioni e coma, talvolta portando alla morte.
A cura di Daniela Brucalossi
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Il corpo senza vita del 22enne Eiichi Nakajima è stato trovato nella sua stanza all’interno di una residenza universitaria a Reading, nella regione inglese del Berkshire. Nel suo sangue sono stati trovati livelli altissimi di gamma idrossibutirrato (GHB), detta anche “droga dello stupro o “farmaco da club”. Viene comunemente messo di nascosto nelle bevande alcoliche di qualcuno per renderlo completamente inerme. Preso in dose elevate il GHB può rallentare la respirazione e causare convulsioni e coma, talvolta portando alla morte. Assumere questo farmaco con altre sostanze, in particolare alcol, causa la maggior parte dei decessi. Le indagini per stabilire cosa è realmente accaduto al giovane sono ora in corso.

Nakajima aveva conseguito una laurea in cinema e teatro presso l'Università di Reading e stava cercando lavoro come assistente di regia. Nato e cresciuto in Bolivia da genitori giapponesi, ha recitato in un film che ha vinto il premio per la migliore pellicola comica e di intrattenimento ai Royal Television Society West of England Student Awards. Era stato anche il direttore delle luci per uno spettacolo malese e il direttore del suono per una produzione boliviana. Il giovane gestiva anche un blog dove raccontava le difficoltà di dichiararsi apertamente omosessuale in alcuni ambienti e situazioni e dava consigli a chi glieli chiedeva.

“Ho mantenuto il segreto da bambino perché mi sentivo sbagliato agli occhi della società”, aveva scritto. “Tuttavia, crescendo, ho sentito davvero l'esigenza di dirlo a tutti. Anche oggi, non me ne pento. Molta gente pensa che essere gay sia un peccato. So che la mia vita sarà una battaglia costante con me stesso, cercando sempre di decidere se devo mettermi in gioco per proteggere una persona omosessuale che viene maltrattata, mantenendo l’autocontrollo quando sarò attaccato dagli haters e mettendomi in pericolo per far sentire la mia voce".

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