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Il ciclone Mocha colpisce il Myanmar, almeno 6 morti: “Città completamente distrutte”

Il ciclone di categoria cinque Mocha si è abbattuto su Bangladesh e Myanmar, portando con sé raffiche di vento da 240 km/h. Intere città, campi profughi e cavi dell’elettricità sono stati distrutti dalla sua potenza. Almeno 6 le vittime.
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Il ciclone nella città di Magway
Il ciclone nella città di Magway

Il ciclone Mocha ha colpito le coste del Bangladesh e del Myanmar dopo essersi intensificato fino a diventare un uragano di categoria cinque. Già da ieri si temeva per le sorti dei due Paesi, dopo che il ciclone aveva toccato terra portando con sé raffiche di venti fino a 240 km/h.

La giunta birmana ha fatto sapere che Mocha ha provocato la morte di almeno sei persone nelle regioni occidentali, vicino al confine con il Bangladesh.

Mann Shwe Sat Taw Pagoda, Magwe Division, Myanmar. Foto LaPresse
Mann Shwe Sat Taw Pagoda, Magwe Division, Myanmar. Foto LaPresse

Fortunatamente, a differenza di quanto precedentemente previsto, il ciclone non ha toccato terra nei pressi dell’esteso campo profughi a Cox’s Bazar (sul Golfo del Bengala), evitando così una strage ma distruggendo comunque centinaia di ripari di fortuna.

Duramente colpita l’area del Rakhine, stato ad ovest del Paese che le autorità attualmente descrivono come “devastato dagli agenti naturali”. Secondo alcune testimonianze dei residenti raccolte dalla BBC, più del 90% del capoluogo, la città di Sittwe, sarebbe stato distrutto, con case scoperchiate e fili della luce tranciati.

Città di Gwa, Rakhine State, Myanmar. Foto LaPresse
Città di Gwa, Rakhine State, Myanmar. Foto LaPresse

Mentre in Bangladesh l’autorità responsabile per le calamità Kamrul Hasan ha dichiarato che “non ci sono ingenti danni”, le conseguenze più gravi del passaggio del ciclone riguardano il Myanmar. Tra i più colpiti i rifugiati Rohingya, i cui campi sono stati spazzati via dalla furia dell’uragano più potente degli ultimi dieci anni.

I video diffusi sui social mostrano tetti scoperchiati, torri e antenne sradicate, cartelli che volano e lamiere accatastate. Nei giorni scorsi le autorità si erano adoperate per evacuare le aree a rischio: in Bangladesh erano state oltre 750mila le persone messe al riparo.

Bagan, Myanmar. Foto LaPresse
Bagan, Myanmar. Foto LaPresse

Una ragazza di nome Jannat, 17 anni, ha raccontato alla BBC le sue paure: “Ho il terrore che la nostra casa sulla riva del fiume venga distrutta”, dopo che già lo scorso anno il passaggio del ciclone Sitrang l’aveva rasa al suolo. “Non possiamo permetterci di ricostruirla di nuovo, non abbiamo i soldi necessari – si dispera – come possiamo vivere così, se questo continua ad accadere ciclicamente?”.

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