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I Macron fanno causa all’influencer Usa che ha diffuso la teoria del complotto su Brigitte “nata uomo”

Emmanuel e Brigitte Macron hanno fatto causa a Candace Owens, una delle podcaster e influencer più seguite dell’estrema destra americana, che da mesi sostiene apertamente la falsa teoria secondo cui Brigitte, in realtà, sarebbe “nata uomo”. La teoria del complotto non è nuova, ma è la prima volta che Macron si impegna direttamente in un’azione legale, cosa insolita per un capo di Stato.
A cura di Luca Pons
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Si apre la battaglia legale tra i coniugi Macron, da una parte, e l'influencer di estrema destra Candace Owens dall'altra. Al centro c'è una teoria del complotto che circola da anni negli ambienti estremisti, prima francesi e poi internazionali: quella secondo cui Brigitte Macron, moglie 72enne del presidente, sarebbe in realtà un uomo. Non c'è alcuna prova effettiva a sostegno di questa idea, e moltissimi elementi che la smentiscono del tutto, ma nonostante ciò ha preso piede online. Negli scorsi mesi Owens aveva dedicato alla teoria una serie di otto video da circa 50 minuti l'uno, con quasi 25 milioni di visualizzazioni complessive. E ora è emerso che il presidente francese e la moglie hanno denunciato la podcaster.

Il sostegno di Owens a questa ipotesi infondata non è nuovo. Già nel 2024 aveva detto di essere certa che Brigitte Macron fosse un uomo, dicendo che era pronta a scommettere la sua"reputazione professionale" su questo fatto. La podcaster, da tempo volto noto dell'estremismo conservatore negli Stati Uniti, nel corso degli ultimi ha abbracciato sempre più apertamente le teorie di complotti e cospirazioni. Dallo scorso anno gestisce in autonomia il suo canale Youtube su cui pubblica presunti approfondimenti su temi come il caso Epstein, il caso di Harvey Weinstein e anche le accuse a Brigitte Macron.

La teoria del complotto su Brigitte Macron

La serie in questione, intitolata "Becoming Brigitte", è stata pubblicata cinque mesi fa mette insieme tutte le teorie infondate di chi sostiene che l'attuale moglie del presidente francese non sarebbe una donna cis, ma sarebbe nata con un'identità maschile: Jean-Michel Trogneux, che in realtà è suo fratello maggiore.

Nel mezzo ci sono anche speculazioni, ad esempio, sul fatto che la Cia avrebbe sottoposto Emmanuel Macron a un esperimento di controllo della mente, in passato, e che il presidente e Brigitte sarebbero parenti di sangue. Tutte ipotesi senza basi che si sono aggiunte negli anni ai primi attacchi complottisti, nati anni fa anche a seguito dell'interesse pubblico per la differenza di età tra i due e dalle circostanze del loro incontro: lui era uno studente 15enne, lei la sua insegnante di teatro 39enne.

Dopo la serie, Owens ha continuato ad attaccare la donna dal proprio canale. Secondo quanto riportato, i Macron avrebbero contattato più volte l'influencer per invitarla a smettere di diffondere queste notizie false e ritrattare la propria posizione. Negli ultimi mesi le avrebbero fatto recapitare tre lettere dai loro avvocati, senza successo.

La denuncia di Emmanuel e Brigitte Macron contro Candace Owens

La causa legale è stata presentata in un tribunale in Delaware, perché li hanno la sede legale le società a cui Owens fa capo. È stato il Financial Times a riportare la notizia, dicendo di aver consultato le 218 pagine della causa. Nel testo si leggerebbe che "Owens ha smembrato la loro immagine pubblica, il loro matrimonio, la loro famiglia, i loro amici, persino la loro storia personale, trasformando tutto in una narrazione grottesca e degradante, concepita per offendere e avvelenare il dibattito pubblico".

La causa si svolgerà negli Stati Uniti, quindi i Macron avranno il compito di dimostrare che la notizia infamante è stata diffusa con la piena consapevolezza che era falsa. I due hanno detto di essere disposti ad andare di persona in Delaware per testimoniare. Owens si è difesa in una puntata del suo podcast quotidiano, e un suo portavoce ha affermato che la denuncia è un "tentativo di intimidazione da parte di un governo straniero contro una giornalista americana indipendente".

È molto raro che un presidente della Repubblica, e in generale un capo di Stato, faccia causa a un privato cittadino per le falsità diffuse. Negli scorsi anni Brigitte Macron aveva denunciato due donne francesi che erano accusate di essere le prime ad aver diffuso la teoria del complotto, che circola almeno dal 2017. Aveva vinto in primo grado, ma in appello la sentenza è stata ribaltata.

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