Guerra in Siria: forze curde prendono il controllo di Aleppo. Onu lascia la città, via anche italiani

Le forze armate del nord della Siria, che includono anche gruppi jihadisti filo-curdi, sono riuscite a prendere il controllo di gran parte di Aleppo. L’esercito locale ha annunciato un “ritiro temporaneo delle proprie truppe” per preparare una controffensiva contro i ribelli. Onu e Farnesina evacuano gli italiani.
A cura di Biagio Chiariello
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Alta tensione in Siria. Diversi gruppi armati contrari al regime del presidente siriano Bashar al-Assad, insieme ai jihadisti filo-turchi, hanno preso il controllo di Aleppo.

In particolare le forze curdo-siriane, espressione dell'ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative di Damasco dallo scalo aereo internazionale. Lo afferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani: "Il gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) e le fazioni alleate hanno preso il controllo della maggior parte della città, dei centri governativi e delle prigioni“. I ribelli sono entrati anche nel quartier generale della polizia e dell’edificio del governatorato.

I ribelli invadono Aleppo, esercito Siria si ritira

Gli stessi gruppi hanno poi diffuso un comunicato in cui annunciano l'attuazione di un coprifuoco di 24 da oggi alle 17 ore locali (le 16 in Italia) fino alla stessa ora di domani. L'esercito locale ha poi comunicato di essersi ritirato temporaneamente da Aleppo per riorganizzarsi e preparare un contrattacco contro i ribelli jihadisti filo-curdi. La decisione, riportata da Reuters, punta a permettere l'arrivo di rinforzi per avviare una controffensiva. Negli scontri ad Aleppo e Idlib degli ultimi giorni, decine di soldati sono rimasti uccisi o feriti.

I ribelli sono entrate anche nella regione di Hama, al centro del Paese, e si dirigono senza trovare resistenza verso la stessa città di Hama. Lo riferiscono fonti locali che seguono l'offensiva delle forze anti-governative, attestatesi ora alla cittadina di Tayibet al Imam, dieci chilometri in linea d'aria da Hama.

Il quotidiano in lingua inglese The Express Tribune, con sede in Pakistan, fa sapere che decine di migliaia di civili stanno abbandonando la città della Siria settentrionale per rifugiarsi nelle aree rurali di Idlib. Secondo la testata, che menziona fonti locali, le forze d'opposizione hanno superato le difese nella zona di Hamdaniyya, Nuova Aleppo e Zahra, nella periferia occidentale della città, e ora controllano un'area di almeno 400 chilometri quadrati.

Onu lascia la città siriana, via anche italiani

Le Nazioni Unite si sono mosse subito avviando un'evacuazione da Aleppo verso Damasco. Un primo convoglio di auto è già in viaggio per lasciare la città sotto assedio, con mezzi che trasportano anche alcuni italiani. Altri bus dell‘ONU attendono di partire. Lo riferiscono fonti della Farnesina. L'Ambasciata italiana a Damasco, guidata dal nuovo capo missione Stefano Ravagnan (già inviato speciale della Farnesina per la coalizione anti-Isis), in collaborazione con Palazzo Chigi e il Ministero degli Esteri, è in contatto con il gruppo e accoglierà i connazionali, per lo più cittadini con doppia nazionalità.

"Seguo con attenzione gli sviluppi in Siria, con particolare riguardo alla situazione ad Aleppo. L‘ambasciata italiana in Siria sta fornendo assistenza ai nostri connazionali". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Iran: “Attacco terrorista a un nostro consolato ad Aleppo”

L'Iran ha denunciato che "elementi terroristici armati" hanno compiuto un attacco al proprio consolato ad Aleppo. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Ismail Baqaei, citato dall'agenzia Irna. La Repubblica islamica "perseguirà seriamente questa aggressione, sia legalmente che a livello internazionale", ha aggiunto il portavoce. Nessuno è rimasto ferito nell'attacco.

I ministri degli Esteri russo e iraniano hanno espresso "preoccupazione per la pericolosa escalation in Siria" lo afferma il ministero degli Esteri russo, come riporta Interfax. Entrambi i dicasteri concordano "sulla necessità di intensificare gli sforzi congiunti per stabilizzare la situazione in Siria, discutendone urgentemente nell'ambito del formato di Astana".

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