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Guerra a Gaza, il presidente Usa Biden: “Netanyahu sta sbagliando, accetti il cessate il fuoco”

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito la politica su Gaza del premier Netanyahu un ‘errore’. “Non sono d’accordo con il suo approccio”, ha detto in un’intervista alla rete Univision esortando poi Israele a trovare un accordo per il cessate il fuoco. Ma le notizie che arrivano dal Cairo, dove si stanno tenendo i negoziati, non sono incoraggianti.
A cura di Eleonora Panseri
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La politica del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu su Gaza è un "errore". A dirlo è il presidente degli Stati Uniti Joe Biden che, intervistato dalla rete americana in lingua spagnola Univision, ha anche esortato Israele a chiedere un cessate il fuoco. "Penso che stia facendo un errore. Non sono d'accordo con il suo approccio", ha detto Biden quando gli è stato chiesto di commentare la gestione della guerra da parte di Netanyahu.

Biden ha aggiunto che l'attacco israeliano con droni la scorsa settimana, che ha ucciso sette operatori umanitarie ha provocato una telefonata tesa proprio con Netanyahu, è stato "oltraggioso". "Quindi quello che chiedo è che gli israeliani chiedano semplicemente un cessate il fuoco, consentano per le prossime sei, otto settimane, l'accesso totale a tutto il cibo e le medicine che entrano nel paese", ha precisato.

Dura condanna anche dalla relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese che in una conferenza stampa al Parlamento europeo ha detto di aver presentato al Consiglio per i diritti umani una relazione con cui chiede "un embargo sulle armi e sul petrolio in Israele, oltre ad altre misure economiche e politiche, comprese le sanzioni". La donna ha aggiunto: "Israele deve essere fatto tornare al rispetto del diritto internazionale. Questa è l'unica cosa che può garantire la sicurezza e la libertà per tutti coloro che vivono tra il fiume Giordano e il mare".

L'Irlanda invece si sta preparando a riconoscere lo Stato palestinese nelle prossime settimane, come annunciato a Dublino dal ministro degli Esteri Micheal Martin, che ha spiegato di voler presentare al governo una proposta formale. "Non ho dubbi che il riconoscimento dello Stato palestinese avrà luogo", ha detto in un discorso al parlamento irlandese. Ritardare il riconoscimento "non è più né credibile né sostenibile", secondo il ministro.

Attacco aereo israeliano su un edificio residenziale della striscia: 14 morti e 30 feriti

Intanto, sul territorio di Gaza proseguono le ostilità. In un attacco aereo israeliano su un edificio residenziale nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, 14 persone sono morte, in gran parte donne e bambini, e altri 30 sono rimasti gravemente feriti, secondo quanto riferisce alla Cnn il dottor Khalil Al-Dikran, portavoce dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa. L'informazione è stata confermata anche dalla Protezione Civile di Gaza.

In un video pubblicato sui social, si vedono diversi bambini portati d'urgenza in ospedale, dove i medici li esaminano sul pavimento. "Il nostro ospedale è sull'orlo del collasso, la nostra area di accoglienza è piena di feriti e le persone sono sul pavimento, e abbiamo provato ad allestire tende per il triage fuori dall'ingresso dell'ospedale, ma anche quella è piena e la capacità è scarsa", ha aggiunto il medico. L'attacco è avvenuto l'ultima notte prima dell'Eid al-Fitr, una delle festività più importanti del calendario islamico, che segna la fine del Ramadan.

L'operazione a Rafah e i negoziati al Cairo

Israele intanto continua a parlare di un imminente attacco su Rafahdove si sono rifugiati oltre un milione di profughi palestinesi, e fa sapere di star prepara l'evacuazione della città più a sud della Striscia in vista dell'operazione militare per cui il premier Benyamin Netanyahu ieri, martedì 9 aprile, ha annunciato di avere una "data", senza tuttavia a quanto pare averla comunicata agli americani.

"Continuiamo ad avere un dialogo con Israele su un'eventuale operazione a Rafah – ha commentato il segretario di Stato Usa Antony Blinken – e siamo profondamente preoccupati per la sicurezza dei civili".

L'unico modo per far saltare l'ingresso dei soldati israeliani in città sarebbe un'intesa sulla tregua di cui si sta parlando nei negoziati indiretti in corso al Cairo. Gli Usa stanno spingendo per sei settimane di cessate il fuoco in cambio di 40 ostaggi israeliani, la liberazione di 900 detenuti palestinesi e il rientro al nord di Gaza di una parte degli sfollati.

Ma le notizie che arrivano dalla capitale egiziana non sono incoraggianti. Le posizioni sembrerebbero eccessivamente distanti, soprattutto sulla tregua temporanea e il ritiro delle Forze di difesa israeliane da tutta la Striscia come pretende Hamas.

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