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Gaza, chi erano i sette cooperanti umanitari morti. Israele: uccisi per “errata identificazione”

L’esercito israeliano ha ammesso che l'”attacco è stato un errore di identificazione” degli obiettivi. “Non sarebbe dovuto succedere” dice il capo di Stato maggiore della Difesa israeliana Herzi Halevi. Intanto Erin Gore, CEO di World Central Kitchen, ha comunicato i nomi dei sette volontari uccisi nel raid dell’Idf a Gaza.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sarebbe una "errata identificazione" degli obiettivi da colpire alla base dell'uccisione dei sette operatori umanitari internazionali della World Central Kitchen a Gaza. Lo ha detto il capo di Stato maggiore della Difesa israeliana Herzi Halevi.

"Voglio essere molto chiaro: il raid non è stato effettuato con l'intenzione di danneggiare gli operatori umanitari della WCKitchen. Si è trattato di un errore conseguente ad un'errata identificazione di notte, durante una guerra, in condizioni molto complesse. Non sarebbe dovuto succedere", ha ammesso il militare.

Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato di un "tragico caso in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia". "Questo succede in guerra e – ha aggiunto – apriremo un'indagine. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto per assicurare che questo non accada più", ha aggiunto.

USA e Commissione Ue chiedono indagini sul raid di Israele

Ma nel frattempo il presidente americano Joe Biden ha evidenziato che Israele non starebbe facendo abbastanza per proteggere gli operatori umanitari e ha chiesto una rapida indagine sull'attacco dei droni avvenuto nella città di Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza.

"Questo conflitto è stato uno dei peggiori degli ultimi tempi in termini di numero di operatori umanitari uccisi", ha detto il numero uno della Casa Bianca, criticamente apertamente le azioni di Israele a Gaza.

Allo stesso modo la Commissione Ue ha chiesto "un'indagine approfondita" sulla morte dei sette operatori della Ong statunitense World Central Kitchen.  "Gli operatori umanitari devono essere sempre protetti, in linea con il diritto umanitario internazionale", scrive l'esecutivo Ue su X.

Chi erano i sette operatori umanitari uccisi a Gaza

Le vittime erano operatori umanitari in arrivo da Australia (Lalzawmi “Zomi” Frankcom e leader della squadra WCK Gaza, di 43 anni), Polonia (Damian Sobol, 35 anni), Palestina (Saifeddin Issam Ayad Abutaha, 25 anni), una persona aveva doppia cittadinanza di Stati Uniti e Canada (Jacob Flickinger).

Gli altri tre sono cittadini britannici, riferisce la Bbc che pubblica i nomi dei volontari inglesi John Chapman, James Henderson e James Kirby.

"Questi sono gli eroi di WCK", ha scritto Erin Gore, CEO di World Central Kitchen, sull'account Twitter del gruppo. “Queste 7 bellissime anime sono state uccise dall’IDF in un raid mentre tornavano da una missione. I loro sorrisi, le loro risate e le loro voci rimarranno per sempre impressi nei nostri ricordi”.

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