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Disastro Ethiopian, l’esperto dell’Aeronautica: “Non è stato un errore umano”

A Fanpage.it parla Giuseppe Lenzi, ex generale dell’Aeronautica Militare che commenta la tragica morte di 157 persone, a seguito della caduta del Boeing 737 Max. Nessun errore umano, spiega Lenzi, anche se, aggiunge, a così poche ore dal disastro aereo è difficile capire cosa sia realmente successo.
A cura di Redazione
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Nonostante sottolinei quanto sia azzardato trarre conclusioni a poche ore da un disastro aereo, come quello del Boeing 737 Max, l'ex generale dell'Aeronautica Militare Giuseppe Lenzi non ha molti dubbi. Non è stato un errore umano. In un intervista a Fanpage.it l'ex generale cerca di capire cosa possa essere successo e perché 157 persone abbiano perso la vita.

"Un aereo con un anno e qualche mese di vita, non cade per errore umano. Un aereo di quella generazione, prosegue Lenzi, non può cadere per un errore di pilotaggio, è molto probabile, come tutti abbiamo letto, che si sia creato un problema di interferenze negli apparati molto sofisticati dei computer di bordo, al 99% è questo. C'è un'inchiesta che non è neanche iniziata, le indagini di solito riescono a capire con approssimazione grandissima, la vera causa di un disastro. Ma in questo caso per le circostanze che tutti abbiamo capito e letto, un guasto tecnico è difficile, un'interferenza negli apparati di bordo elettronici è molto probabile".

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Tutto era favorevole per un buon volo, aggiunge Lenzi.«A 30 minuti dal decollo in area tersa, limpida, problemi metereologici zero da quello che ho potuto vedere guardando le cartine su internet del tempo in quel posto, in quella zona geografica. Una mia opinione di vecchio cultore del volo, conclude Lenzi, è che la tecnologia informatica aeronautica stia troppo avanti rispetto alle possibilità psicofisiche dell'uomo di tenere il passo con essa».

Articolo a cura di Gaia Martignetti. 

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