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Condannata per i 4 figli morti in culla, scarcerata 20 anni dopo: “Vittime di una malattia rarissima”

La storia di Kathleen Folbigg, la mamma definita la “peggior serial killer d’Australia”. Condannata per le morti improvvise dei suoi quattro figlioletti, tutti di età compresa tra 19 giorni e 19 mesi, è stata graziata venti anni dopo a seguito di nuove ricerche scientifiche che hanno scoperto difetti genetici dei bimbi.
A cura di Antonio Palma
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Aveva sempre professato la sua innocenza ma nessun giudice le aveva creduto e lei era finita in carcere con una pesantissima condanna e soprattutto il marchio di infamia di aver ucciso i suoi quattro figlioletti, tutti in tenerissima età. A distanza di venti anni per Kathleen Folbigg però è arrivata la svolta e la donna è stata liberata con un provvedimento di grazia dopo che una nuova inchiesta sulle improvvise morti dei piccoli ha stabilito che potrebbero essere stati vittima di malattie genetiche.

Il caso della 55enne australiana è stato descritto come uno dei più grandi errori giudiziari in Australia. Kathleen Folbigg fu condannata a 25 anni di carcere nel 2003 dopo una lunga battaglia legale per le morti improvvise dei suoi quattro figlioletti, tutti di età compresa tra 19 giorni e 19 mesi, avvenute tra il 1989 e il 1999.

Per gli inquirenti e i giudici era stata lei a ucciderli soffocandoli nel sonno. Un verdetto da sempre contestato dalla difesa che a più riprese aveva presentato nuove prove per avviare una revisione del processo a carico della donna ma senza nessun esito.

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La nuova inchiesta sul caso Folbigg

Una nuova inchiesta avviata due anni fa però ha portato infine a una svolta. Di fronte alle nuove prove scientifiche e medico legali, gli stessi pubblici ministeri infatti hanno confermato che le ricerche sulle mutazioni genetiche hanno cambiato le loro convinzioni sulla morte dei bambini fino a spingere il procuratore generale del New South Wales a dichiarare che ci sono ragionevoli dubbi che la signora Folbigg sia colpevole dei reati contestati.

Secondo le nuove prove scientifiche, le morti dei bambini sarebbero dovute a cause naturali. Affermazioni importantissime che hanno spinto il governatore dello stato australiano a firmare una grazia immediata per la donna ormai 55enne, ordinando l'immediato rilascio della signora Folbigg dal carcere.

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Il processo di Kathleen Folbigg per infanticidio

Si conclude così a sorpresa il caso della “peggior serial killer d'Australia", così come venne definita la donna dopo la morte in culla dei figli. “È stato un calvario di 20 anni per lei… le auguro pace", ha dichiarato il Procuratore generale dopo aver annunciato oggi la scarcerazione della donna.

Il processo della signora Folbigg era incentrato su prove circostanziali, in particolare sui diari in cui la donna esprimevano le sue difficoltà con i figli e la maternità ma non vi erano prove fisiche di soffocamento o lesioni sui bambini. Nonostante questo fu condannata e soltanto le scoperte recenti di un team di immunologi ha portato alla luce che i figli Caleb e Patrick e le figlie Sarah e Laura erano affetti da problemi genetici che possono causare morte cardiaca improvvisa.

Le nuove ricerche scientifiche sul dna e le malattie genetiche dei bimbi

Il gruppo di ricerca dell'Australian National University, ha affermato che nel DNA della signora Folbigg vi era un'insolita sequenza genetica immediatamente evidente prima ancora che i campioni dei bambini fossero analizzati. Secondo i ricercatori, ci sono solo 134 casi noti in tutto il mondo della condizione cardiaca potenzialmente mortale legata alla mutazione genetica dei piccoli.

La grazia per la signora Folbigg però non le dà diritto a un risarcimento perché non annulla le condanne. Solo la Corte d'appello penale potrebbe annullare il caso ma questo richiederebbe un nuovo processo dopo una richiesta di revisione del procedimento giudiziario.

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