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California, dopo 8 ore di trattative l’assedio all’ospizio finisce in strage

Approfittando di una festa di addio, un ex ospite del Veterans Home of California-Yountville entra nell’edificio e prende in ostaggio tre donne. Infruttuose le trattative, conclusesi con una sparatoria e la morte di quattro persone.
A cura di Danilo Massa
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La disperazione dei parenti delle persone assediate fuori all'ospizio di Yountville (Getty Images).
La disperazione dei parenti delle persone assediate fuori all'ospizio di Yountville (Getty Images).

È durato otto ore l'assedio delle forze dell'ordine all'uomo barricatosi nell'ospizio dei veterani di Yountville, nella contea di Napa in California, tenendo in ostaggio tre donne. L'allarme è giunto alle 10:20 locali (19.20 in Italia) di ieri, 9 marzo. La polizia aveva prontamente circondato l'edificio, quando sono stati uditi alcuni colpi di arma da fuoco. Sul momento non c'erano state notizie di vittime e per diverse ore le autorità hanno portato avanti trattative che si sono poi rivelate infruttuose. Mentre i negoziatori cercavano di prendere tempo, c'è stato un conflitto a fuoco al termine del quale – a seguito di una dinamica ancora incerta – sono morti sia l'uomo, sia le tre donne.

Non è stata ancora resa nota l'identità delle quattro persone decedute. Ciò che sin dalla prime ore si dice del sequestratore, è che sia un ex militare, ospite in passato della stessa struttura, il Veterans Home of California-Yountville. Ha approfittato di una festa di addio per entrare nell'edificio e, armato di una pistola automatica, prendere in ostaggio le tre donne. Gli ostaggi erano dipendenti dell'ospizio e si prendevano cura di ex combattenti sopravvissuti alle guerre in Iraq e Afghanistan, nel cui reparto si trovano soprattutto persone che soffrono di stress post traumatico. Alle restanti persone, invece, è stato concesso di uscire. Ancora da chiarire il movente dell'uomo e quanto l'individuazione degli ostaggi sia stata una scelta consapevole.

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