Attentato Strasburgo, il killer: “Vendetta per i fratelli siriani”
"L'ho fatto per vendicare i fratelli siriani uccisi", così avrebbe giustificato il suo gesto sanguinario il 29enne Cherif Chekatt, l'uomo autore dell'attentato a Strasburgo di martedì sera che ha fatto tre morti e decine di feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni come l'Italiano Antonio Megalizzi. Parole che avrebbe riferito nei momenti immediatamente successivi alla strage, mentre fuggiva dal luogo dell'attacco a bordo di un taxi sequestrato. La rivelazione arriva dal quotidiana francese Le Parisien che ha raccolto la testimonianza dello stesso conducente del taxi su cui il terrorista è fuggito dopo la mattanza in centro. Sempre secondo il giornale, Chekatt non avrebbe usato quella freddezza spietata descritta dalle altre vittime dell'attacco e non avrebbe colpito il tassista perché anche lui musulmano. Infine si sarebbe messo a parlare con lui e lo avrebbe lasciato libero e incolume dopo che questi si è professato "musulmano praticante" e rispettoso della "preghiera".
Il 29enne Cherif Chekatt, già condannato per crimini comuni ma poi segnalato con il “fiche S” che contraddistingue gli individui radicalizzati, attualmente è ancora in fuga dopo essere sfuggito alla cattura per almeno due volte: la mattina dell'attacco quando la gendarmeria aveva fatto una perquisizione a casa sua per una rapina durante la quale è stato trovato del materiale esplosivo, e durante un blitz della polizia nel quartiere di Neudorf successivo all'attentato. La polizia francese ha scatenato una caccia all'uomo ma lui è riuscito a beffare tutti dileguandosi nel nulla.
Il sospetto è che possa aver già lasciato il Paese dirigendosi verso la vicina Germania dove era di casa. Secondo indiscrezioni, infatti, Chérif Chekatt è stato avvistato l’ultima volta a qualche chilometro dalla frontiera e ora lungo il confine tra Francia e Germania la polizia francese ha intensificato i controlli con posti di blocchi in più punti. Del resto in Germania pare avesse già messo a segno alcune delle sue scorribande e per questo condannato per furto aggravato e rapina e poi estradato in Francia. Qui si sarebbe radicalizzato ma non è escluso che possa avere dei complici o comunque delle persone che possano dargli ospitalità oltre frontiera.