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Accusata di aver aiutato lo sterminio nazista: la 95enne vive in una struttura per anziani

Fino a poco tempo fa, la donna di 95 anni oggi accusata di aver collaborato allo sterminio di massa nazista nel campo di Stutthof era per chi la conosce solo un’anziana che aveva deciso di finire i suoi giorni in una struttura per anziani. Adesso però potrebbe dover rispondere di favoreggiamento nello sterminio dei prigionieri tra il ’43 e il ’45.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Vive in un una casa di cura vicino ad Amburgo e ha 95 anni. Per chiunque fino ad oggi era un'anziana donna al termine della sua vita, ritiratasi in una struttura per anziani per godere di assistenza e cure.  Solo ora, la donna è stata individuata come una delle responsabili dello sterminio degli ebrei nel campo di Stutthof, in qualità di segretaria del comandante delle SS nel campo nei pressi dell'odierna Danzica, dove morirono circa 65.000 prigionieri durante la seconda guerra mondiale. Non è ancora chiaro se l'anziana dovrà affrontare un processo per favoreggiamento e omicidio di massa. Il suo ruolo è ancora in fase di analisi per la giustizia. Il campo fu fondato nel 1939, in quella che allora era la Polonia occupata dai nazisti. Le guardie iniziarono a usare le camere a gas nel giugno del 1994 fino alla liberazione nel maggio del 1945.

Molti dei 100.000 detenuti morirono di malattie e fame, molti altri invece finirono nelle camere a gas e furono uccisi con iniezioni letali. Molte delle vittime erano ebree, ma vi erano anche soldati catturati e polacchi non ebrei. Al momento dei crimini, la donna aveva meno di 21 anni ed era considerata minorenne. La donna sostiene di non aver mai saputo cosa avvenisse nel campo. Sono poche le donne processate per le atrocità del nazismo, quasi sempre i processi si sono concentrati sulle guardie e non su segretari.

Il pubblico ministero ha interrogato la 95enne, analizzandone la fedina penale già dal 2016. Dei sopravvissuti a Stutthof sono stati intervistati dal pubblico ministero per chiarire la vicenda e la donna è accusata di favoreggiamento nell'omicidio di più di 10.000 persone, nonché di complicità in tentato omicidio. Secondo l'accusa, avrebbe assistito i mandanti dello sterminio nei campi tra il giugno del '43 e l'aprile del '45.

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