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Erdogan a Roma, niente incontri con la stampa. Le polemiche: “Perché invitato un dittatore?”

Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan arriverà oggi a Roma per una visita durante cui incontrerà anche Papa Francesco. Polemiche per la decisione di non incontrare la stampa. La Lega: “Perché ricevere un dittatore?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente della Turchia Tayyip Erdogan (Getty).

Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan arriverà questa sera a Roma in visita in Italia, dove incontrerà domani Papa Francesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Un viaggio, quello del presidente turco, che sta suscitando polemiche per vari motivi: uno di questi dipende dalla decisione – salvo cambiamenti di programma – di non incontrare la stampa e di non convocare conferenze stampa dopo gli incontri previsti per la giornata di lunedì.

Erdogan visiterà anche la basilica di San Pietro, oltre a incontrare il Pontefice. Intanto a protestare per il suo viaggio in Italia c’è il gruppo ‘No bavaglio turco’ che sostiene una campagna – per cui ha già raccolto 25mila firme – per chiedere la liberazione dei giornalisti ingiustamente detenuti in Turchia. I promotori della campagna hanno chiesto un incontro allo staff del presidente turco ma difficilmente avranno possibilità di riuscire nell’intento.

Le proteste: ‘Perché far entrare in Italia un dittatore?’

La visita di Erdogan non sembra essere stata ben digerita da alcune forze politiche. Il senatore leghista Roberto Calderoli, per esempio, accusa: “Mi domando perché l'Italia e la Santa Sede debbano ricevere, accogliere e ospitare la visita di Erdogan: io questo dittatore non lo avrei mai fatto entrare nel nostro Paese. È incredibile la faccia tosta di Erdogan che ancora pretende di far entrare in Europa la Turchia, che ha trasformato in un sultanato islamico”.

Fabrizio Cicchitto, esponente di Civica Popolare, si augura invece che “qualcuno delle autorità che incontreranno Erdogan gli dica in modo esplicito che è inaccettabile ciò che sta facendo in Turchia sul terreno dei diritti civili e delle libertà e che ciò è il vero ostacolo per il suo ingresso in Europa”.

Il blitz a Torino

In una chiesa del centro di Torino alcuni esponenti dei centri sociali filo-curdi hanno effettuato un blitz, interrompendo la funzione domenicale nella parrocchia di San Tommaso. I manifestanti hanno srotolato uno striscione con scritto “Erdogan ha le mani sporche di sangue”, protestando così contro la visita del presidente turco in Italia.

Erdogan: ‘Ue deve farci entrare’

In una intervista a La Stampa il presidente turco ha sostenuto che l’Ue deve fare la sua parte “a cominciare dalle promesse sull’adesione turca all’Unione”. E chiede che lo “status quo di Gerusalemme sia preservato”. Inoltre, Erdogan si dice pronto a cooperare con l’Italia sulla Libia. “L’adesione della Turchia alla Ue – argomenta – non può essere sacrificata a calcoli di politica interna e Gerusalemme non è una questione solo dei musulmani”.

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