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Pensioni, la proposta per lasciare il lavoro con 5 anni di anticipo: chi riguarda e come funziona

La sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini, annuncia di essere pronta a presentare una proposta sull’estensione del contratto di espansione per le imprese con meno di 100 dipendenti: l’idea è quella di permettere di anticipare la pensione fino a 5 anni per i lavoratori delle aziende che, in cambio, si impegnano ad assumere i giovani.
A cura di Stefano Rizzuti
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Anticipare la pensione dei lavoratori più anziani per poter, in cambio, assumere i giovani. Questo è l’obiettivo fissato da Tiziana Nisini, sottosegretaria al ministero del Lavoro. Un’idea che nasce anche come conseguenza dello sblocco dei licenziamenti, come incentivo alle aziende ad assumere i più giovani. Di fatto, la proposta che Nisini illustra al Corriere della Sera punta a estendere il contratto di espansione anche alle aziende con meno di 100 dipendenti. L’idea della sottosegretaria consiste nel “favorire il ricambio generazionale”: “Mi riferisco al contratto di espansione, che consente, con un accordo tra azienda e sindacati, di mandare i lavoratori anziani in pensione fino a 5 anni prima, in cambio dell’assunzione di giovani”.

Pensioni, come funziona oggi il contratto di espansione

Come ricorda la stessa Nisini, all’inizio questo “strumento era riservato alle aziende molto grandi, con più di mille dipendenti. Dall’inizio della pandemia la platea è stata via via ampliata fino ad arrivare, con il decreto Sostegni bis, alle imprese con più di 100 dipendenti”. Ora bisogna andare avanti in questo processo e non fermarsi al limite attualmente previsto: “Adesso si tratta di scendere sotto questa soglia”. La proposta nasce come conseguenza del blocco dei licenziamenti che decadrà da inizio luglio. Serviranno, quindi, risposte di altro tipo per gestire questo passaggio: “Ci sono segnali di ripresa, come mostrano i dati dell’Istat, e quindi la rimozione del blocco dei licenziamenti, che comincia nell’industria e nelle costruzioni, settori che stanno uscendo dalla crisi, sarà gestibile. Ma certo dobbiamo mettere in campo un pacchetto di misure per tutelare chi perderà il lavoro”.

L'ipotesi di estendere il contratto di espansione

Una delle ipotesi allo studio è quella di estendere il contratto di espansione alle aziende con più di 50 dipendenti: “È una delle ipotesi, ma è presto per dirlo – replica la sottosegretaria – dobbiamo fare tutte le valutazioni del caso, comprese quelle sulle coperture. Ma l’obiettivo è scendere nettamente sotto i 100 dipendenti”. Anche per un altro motivo, legato alla fine della quota 100, previsto alla fine di quest’anno: secondo Nisini potrebbe essere utile avere “uno strumento in più per affrontare lo scalone che ci troveremo davanti il 31 dicembre prossimo con la fine di Quota 100, perché non basterebbero più 62 anni per andare in pensione ma ce ne vorrebbero 67”.

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