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Draghi: “Spero in accordo Italia-Ue su manovra”. Salvini replica: “Solo su nostre posizioni”

Il presidente della Bce, Mario Draghi, spera che si possa trovare un accordo tra il governo italiano e la Commissione europea sulla legge di bilancio e si dice fiducioso che il dialogo possa risolvere la situazione. Replica il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: “Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Mentre il braccio di ferro tra il governo italiano e la Commissione europea prosegue sulla manovra che l’esecutivo non vuole cambiare nonostante la bocciatura di Bruxelles, c’è anche chi si dice fiducioso che alla fine un accordo ci sarà. Parliamo di Mario Draghi, presidente della Bce: “È una mia percezione personale per cui prendetela per quello che è: resto fiducioso che un accordo sarà trovato”. Draghi, però, ricorda anche che non è compito della Banca centrale europea mediare nel negoziato tra l’Italia e l’Ue, ma “alla fine portare le parti a una qualche forma di accordo è questione di buon senso”. A commentare le parole di Draghi per il governo italiano ci pensa il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini: “Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”, afferma ribadendo che “la manovra non cambia”.

Draghi è intervenuto a Strasburgo, durante una conferenza stampa, escludendo qualsiasi rischio per la Bce di finire in una situazione in cui a prevalere siano le esigenze di bilancio dell’Italia a scapito della politica monetaria: “Finanziare i deficit non è nel nostro mandato, abbiamo l’Omt come strumento specifico, per il resto siamo in un regime di dominanza monetaria”.

Il presidente della Bce sembra poi parlare dell’Italia quando avverte: “È fondamentale per i Paesi altamente indebitati rispettare le regole del Patto di Stabilità e Crescita in modo da assicurare una solida posizione di bilancio”. Tanto che l’allarme che lancia riguarda proprio l’Italia che, come la Brexit, “è tra le incertezze per lo scenario economico dell’Eurozona”. Draghi si dice inoltre preoccupato da eventuali tagli del rating italiano, che potrebbero “mettere le banche italiane al di fuori dei meccanismi ordinari di approvvigionamento di liquidità tramite la Bce”. Inoltre, i rialzi dello spread “pesano sui costi di finanziamento di imprese e famiglie” e il primo modo per evitarli è “non mettere in dubbio la cornice istituzionale che sorregge l’Euro”.

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