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Di Maio: “Reddito di cittadinanza solo ai residenti in Italia da almeno 10 anni”

Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico ha chiarito alcuni dei paletti principali alla base del reddito di cittadinanza voluto dal governo. Le somme erogate saranno versate solo su carta elettronica e dovranno essere spese sempre con queste per tenere traccia dei consumi. “Avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perche inonderemo le piccole imprese e i commercianti” ha assicurato Di Maio .
A cura di Antonio Palma
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Il reddito di cittadinanza tanto voluto dall'Esecutivo guidato da Conte non sarà per tutti, come più volte ribadito dal M5s, ma i paletti precisi attorno ai quali verrà creata la nuova misura a sostegno del reddito degli italiani sono ancora al vaglio dei Ministeri competenti. Così a chiarire alcuni aspetti cruciali del provvedimenti ci ha pensato lo stesso vice premier e ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio preannunciando alcuni principi cardine per poter accedere alla misura. "Il reddito di cittadinanza andrà ai residenti da almeno 10 anni in Italia" ha spiegato infatti il leader pentastellato nel corso di un intervista ala trasmissione "Quarta Repubblica" su Rete4. Dal provvedimento  quindi sono esclusi gli immigrati di recente ingresso nel Paese.

Non solo, confermando le indiscrezioni della vigilia, Di Maio ha rivelato che la somma erogata sarà messa su carta elettronica e spesa solo con pagamenti tracciabili, precisando: "L'ideale sarebbe usare quello che già abbiamo, la tessera sanitaria con il chip". L'idea di usare solo la moneta elettronica e non altri strumenti  di pagamento è "perche questi soldi si devono spendere presso gli esercizi commerciali italiani per far crescere l'economia e limitare al massimi le spese fuori dall'Italia" ha chiarito il vicepremier. Così facendo, ha aggiunto Di Maio, "avremo un gettito Iva e Pil superiore alle aspettative perche inonderemo le piccole prese e i commercianti".

Interpellato sul manovra economica in generale e soprattutto sullo sforamento del rapporto deficit -Pil non gradito all'Unione Europea, Di Maio si è detto convinto che alla fine ci sarà il via libera dell'Europa.  "La mia idea è che dobbiamo dialogare al massimo con l'Ue e sono sicuro che l'Ue ci dirà di sì" ha affermato infatti il Ministro, assicurando: "Non voglio andare allo scontro. Comunque a maggio la Commissione che c'è oggi non ci sarà più, le elezioni europee saranno un altro terremoto come quello che c'è stato in Italia". Di Maio dunque punta a un capovolgimento delle istituzioni europee per poter rinegoziare le politiche economiche dell'Italia. "Le prossime elezioni europee saranno un altro terremoto con lo scorso 4 marzo in Italia. Ho visto i sondaggi in tutti i paesi europei ed ovunque ci sono forse politiche che chiedono più sicurezza e più margini di bilancio", ha concluso Di Maio.

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