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Devastante terremoto in Indonesia, coppia di italiani superstiti: “Vivi per miracolo”

Mario e Carlotta raccontano la loro “drammatica” esperienza. Si trovavano in vacanza in Indonesia quando “ci è crollato tutto addosso, sul posto non abbiamo ricevuto assistenza”. Intanto continua il lavoro dei soccorritori. Estratto un sopravvissuto tra le macerie di una moschea.
A cura di Biagio Chiariello
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"Siamo vivi per miracolo": queste le parole di Mario e Carlotta, una coppia di italiani di rientro nel nostro Paese dalle vacanze in Indonesia, devastata da un sisma di magnitudo 6.9 che ha provocato numerosissime vittime (il bilancio ufficiale, diramato nella tarda serata di ieri dall'agenzia indonesiana per la gestione dei disastri indica 98 morti, mentre secondo le autorità dell'isola le vittime sarebbero 142). "Ci è crollato tutto addosso, stavamo scendendo le scale del resort nelle isole Gili quando è venuto giù tutto. Così siamo corsi al mare per cercare un punto sicuro, è stata un'esperienza drammatica", hanno raccontato. Centinaia i feriti, almeno 13mila gli edifici distrutti. Inoltre, il numero degli sfollati è intorno a 20mila. Numeri però sono ancora provvisori: ieri la National Disaster Mitigation Agency aveva detto che i soccorritori non erano ancora riusciti a raggiungere alcune zone del Nord dell'isola di Lombrok, tra l'altro quella maggiormente colpita dal sisma.

"Ci avevano detto che sarebbero stati predisposti tre voli speciali ma in tutta la giornata di ieri non ne è partito neanche uno", dicono i due ragazzi durante lo scalo a Doha in attesa di prendere l'aereo per Milano. "Abbiamo passato la notte in collina per la paura di tsunami dopo il terremoto, eravamo con Aldo Montano. Sul posto non abbiamo ricevuto alcuna assistenza, se non le prime cure mediche da parte del personale del resort", hanno aggiunto.

Nessuna vittima, per il momento, risulta tra gli stranieri. Ieri è stata un giornata di caos della per gli oltre 2 mila turisti presenti nella zona, tutti desiderosi di lasciare l’isola e l’Indonesia quanto prima possibile. “Non c’era nessun piano di evacuazione, tutti prendevano d’assalto i traghetti. Alcuni uomini in divisa filmavano con i telefonini divertiti i turisti sotto choc, palpavano le donne e hanno colpito a bottigliate di plastica alcuni abitanti dell’isola a mo’ di manganello”, denuncia il regista Roberto Cinardi, autore di un video che ha mostrato il panico sulla spiaggia dell’isola di Gili Trawangan.

Tra gli sfollati, anche il campione di scherma italiano Aldo Montano che si trovava sull’isola Gili Trawangan con la moglie Olga Plachina. “Abbiamo sentito un boato, poi l’apocalisse. Ci siamo salvati perché eravamo all’aperto”. Anche per Montano e la compagna non è stato semplice raggiungere l’aeroporto di Lombok e poi quello di Bali, da cui partono i voli internazionali. “Ce la siamo dovuti cavare da soli”, hanno confermato i due all’Ansa.

Nel frattempo i soccorritori  hanno estratto un uomo ancora vivo sotto le macerie di una grande moschea crollata a nord dell'isola. "Grazie Dio", dicono i soldait in un video girato da un militare durante le operazioni di salvataggio. L'uomo era sotto il tetto crollato della moschea di Jabal Nur. "Ora è al sicuro, signore", dice uno dei soccorritori.

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