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Terremoto in Indonesia: i morti sono oltre 140 e si scava ancora, migliaia di evacuati

Aumenta di ora in ora il bilancio del terribile sisma che ha colpito l’isola di Lombok in Indonesia. I soccorsi sono ancora al lavoro e il numero di decessi potrebbe crescere ancora perché ancora non si è riusciti a raggiungere alcune delle zone maggiormente colpite dal terremoto. Intanto si sta cercando di evacuare i tanti turisti tra cui molti italiani che denunciano però scene di caos.
A cura di Antonio Palma
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Purtroppo, come si temeva, si allarga di ora in ora il già tragico bilancio del forte terremoto che ha colpito l'Indonesia nelle scorse ore provocano morte e distruzione. I decessi causati dal devastante sisma  che ha colpito l'isola di Lombok, infatti,  sono già oltre 140 mentre ormai ammontano a migliaia le persone costrette a lasciare la propria abitazione perché crollata o pesantemente danneggiate.  Lo ha fatto sapere portavoce dei servizi di salvataggio di Mataram, parlando anche di centinaia di feriti. Purtroppo si tratta di un bilancio ancora provvisorio e che potrebbe crescere ancora molto in termini di vittime perché, come ha spiegato La National Disaster Mitigation Agency, i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere alcune delle zone maggiormente colpite dal sisma.

La situazione nell'area quindi è ancora fortemente critica soprattutto perché il terremoto, la cui magnitudo è stata abbassata poi da 7 a 6.8,  ha distrutto linee elettriche,  provocando black out ed stata seguita da altre di assestamento la più forte di magnitudo 5.4, che hanno continuato a creare danni e crolli a edifici già danneggiati, compresi ospedali. Al momento si scava ancora tra le macerie e probabilmente lo si farà ancora a lungo alla ricerca di dispersi che si spera siano solo feriti. Il sisma che ha colpito la popolare meta turistica a est di Bali ha causato danni a edifici e infrastrutture anche nelle isole vicine, aumentando dunque i disagi per popolazione e soccorsi. La maggior parte delle vittime si trova nella zona montagnosa nel nord di Lombok, lontano dai principali siti turistici  che però sono stati evacuati anche perché molti hotel sono stati danneggiati .

La Farnesina intanto ha fatto sapere che "al momento non si registrano segnalazioni di connazionali feriti o irreperibili dopo il sisma" anche se gli accertamenti proseguono. La stessa Unità di crisi della Farnesina e la rete diplomatica italiana in Indonesia sono comunque mobilitate e stanno fornendo indicazioni e ogni possibile assistenza agli italiani in vacanza nelle zone colpite per permettergli una evacuazione in sicurezza. "In 200 hanno già abbandonato le tre isole e ce ne sono ancora circa 700 in attesa di evacuazione”, ha detto anche il portavoce dell’agenzia nazionale per la gestione delle calamità, Sutopo Purwo Nugroho. Dal posto però arrivano racconti di caos e disorganizzazione totale.

Turisti italiani bloccati

Alcuni turisti italiani hanno denunciato però di essere bloccati ancora su Gili Trawangan dopo il terremoto per la mancanza di imbarcazioni sufficienti sulle quali si scatena ogni volta una corsa a chi arriva prima. "Il villaggio è crollato quasi interamente, abbiamo passato la notte su una collina per il rischio tsunami e dall’alba aspettiamo i soccorsi indonesiani. Ci sono stati morti e feriti e il cibo è finito. Non c’è nessuna autorità che sappia gestire la situazione di emergenza e non ci sono navi e mezzi sufficienti. Le uniche imbarcazioni che arrivano sono teatro di scene disumane con turisti in preda al panico e assaliti e maltrattati. Ovviamente la Farnesina è al corrente di tutto ma non sa darci nessun tipo di aiuto o indicazione" ha raccontato Roberto SaKu Cinardi, postando un video su Facebook.

Tra le persone in fuga anche anche il campione olimpico di scherma, Aldo Montano, in vacanza con la moglie Olga alle Gili. Anche il suo racconto parla di scene apocalittiche e barche prese d'assalto "Abbiamo vissuto scene apocalittiche – ha raccontato l'atleta all'Ansa – Un boato con la fortissima scossa di terremoto e il terrore dell'allarme tsunami. Ora siamo all'aeroporto di Lombok nel caos per tornare a Bali e da lì in Italia, ma ovviamente il volo non è nemmeno inserito sul monitor: un'attesa senza fine. Siamo riusciti a contattare la Farnesina che ci ha gentilmente lasciato il numero dell'ambasciata italiana a Giakarta e del consolato italiano a Bali che ovviamente non hanno risposto. Ce la siamo dovuta vedere da soli. Ci siamo arrangiati insieme ad altri quattro italiani. Blackout e le sole torce del telefonino ad illuminare il sentiero. Scene da vera Apocalisse: barche prese d'assalto per spostarsi da un'isola all'altra e istinto su cosa fare, anche contro la volontà delle persone del posto"

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