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Dana denunciata per aver gridato “fascista” a Salvini: “Rivendico il mio gesto”

Dana, la ragazza denunciata sabato sera per aver dato del fascista a Salvini durante un comizio a Torino, ha rivendicato il suo gesto in un video messaggio condiviso dalla pagina Facebook del centro sociale Askatasuna. “Le sue affermazioni e le sue politiche sono fasciste”, ha detto la ragazza, aggiungendo che le cose vanno chiamate con il loro nome.
A cura di Annalisa Girardi
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"Questo è il modo in cui il coraggioso Capitano cerca di difendersi da chi lo accusa di essere un fascista, ma le cose vanno chiamate con il loro nome". Queste le parole di Dana, una delle due donne denunciate sabato sera a Torino per aver urlato "fascista" al ministro dell'Interno Matteo Salvini, impegnato in un comizio elettorale. Il video messaggio dell'attivista è stato condiviso su Facebook dalla pagine del centro sociale Askatasuna.

"Le sue affermazioni", ha continuato la giovane in riferimento al leader del Carroccio, "la loro politica contro i migranti, contro le donne, contro i poveri e contro i territori sono politiche fasciste, quindi rivendico assolutamente il mio gesto. Salvini, sei un fascista". Insieme a Dana, anche un' altra ragazza è stata identificata dalla Digos e denunciata per vilipendio a istituzioni e cariche dello Stato. Durante il comizio Salvini aveva risposto alle ragazze dal palco: "Un bacione, pane e nutella a quelli che vedono fascisti dove non ci sono fascisti. Avete rotto le scatole". Per poi aggiungere: "Che tristezza, nel 2019 ancora con la falce e il martello. Però mi piacerebbe ci fosse un po' più di rispetto".

Salvini si trovava in piazza Carlo Alberto per sostenere la campagna elettorale alle regionali del candidato centrodestra, Alberto Cirio, quando è stato contestato. Poco prima aveva affermato, in un ringraziamento alle forze dell'ordine, che il corpo di polizia "specialmente a Torino deve tenere a bada quei deficienti dei centri sociali, la cui utilità sociale è pari a zero".  Ieri, i commenti di solidarietà alle giovani donne sulla pagina social di Askatasuna, che aveva condiviso la notizia accompagnata dalla descrizione "pallone gonfiato". Gli attivisti del centro sociale avevano scritto un post in difesa delle due giovani: "Quando si tratta di Akatasuna la polizia denuncia sempre e comunque. Per loro è gratis, per noi che siamo tutti lavoratori precari è tempo perso, soldi da spendere per gli avvocati etc. è quello che chiamano lo "stato di diritto" (il loro)".

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