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Salman Rushdie ha perso l’uso dell’occhio e di una mano, ma non è in pericolo di vita

Lo scrittore Salman Rushdie sopravviverà all’aggressione di agosto, ma ha perso l’uso di un occhio e di una mano.
A cura di Redazione Cultura
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Salman Rushdie (Hannelore Foerster/Getty Images)
Salman Rushdie (Hannelore Foerster/Getty Images)

Salman Rushdie è sopravvissuto all'attentato subito lo scorso agosto mentre era a un convegno a new York, ma lo scrittore ha comunque subito ferite importanti. Rushdie, infatti ha perso la vista a un occhio e l'uso di una mano a causa dei nervi che sono stati recisi come spiega in un'intervista al Pais Andrew Wylie, agente dello scrittore britannico di origini indiane e uno degli agenti più importanti e potenti al mondo. Intervistato mentre è alla Fiera di Francoforte, Wylie ha detto che le ferite di Rushdie "erano profonde, ma ha [anche] perso la vista da un occhio… Aveva tre gravi ferite al collo. Una mano è fuori uso perché i nervi del suo braccio sono stati tagliati. E ha circa 15 ferite in più al petto e al busto. Insomma, è stato un attacco brutale".

Lo scrittore, vittima di una fatwa, è stato aggredito lo scorso agosto mentre partecipava a un convegno al Chautauqua Institution, nella parte ovest di New York. L'incontro era appena cominciato quando un uomo – identificato come Hadi Matar di 24 anni, che si è dichiarato non colpevole – che era tra il pubblico è salito sul palco e lo ha accoltellato, prima di essere bloccato. Le condizioni si sono subito rivelate gravi, e dopo i primi soccorsi avvenuti sul posto lo scrittore è stato trasportato d'urgenza in ospedale con un elicottero. Da subito l'agente aveva parlato della possibilità che lo scrittore potesse perdere la vista da un occhio, sottolineando come, però Rushdie sarebbe sopravvissuto.

"Vivrà… Questa è la cosa più importante – ha detto l'agente rispondendo alla domanda su dove fosse lo scrittore, se ancora ricoverato o a casa -. L'attacco è ovviamente qualcosa di cui io e Salman abbiamo discusso in passato. Abbiamo discusso del fatto che il pericolo principale che avrebbe potuto affrontare anche tanti anni dopo l'imposizione della fatwa era quello di una persona a caso che poteva uscire dal nulla e avrebbe potuto attaccarlo. Purtroppo non puoi proteggerti da questa cosa perché è totalmente inaspettato e illogico. Era come l'omicidio di John Lennon". Lo scrittore era vittima di una fatwa emessa dall'ayatollah iraniano Ruhollah Khomeini nel 1989, subito dopo la pubblicazione del libro "I versi satanici"

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