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La scomparsa di Josef Mengele, il romanzo di Olivier Guez sull’ingegnere della razza ariana

“La scomparsa di Josef Mengele”, romanzo di Olivier Guez, edito in Italia da Neri Pozza e finalista al Premio Strega Europeo 2018, racconta la fuga del cosiddetto “angelo della morte”, che spedì alle camere a gas centinaia di migliaia di ebrei e che sperimentò su cavie umane le peggiori follie dell’ideologia nazista travestite da teorie scientifiche.
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La notte sudamericana è buia, brucia dentro e chiama a raccolta i tuoi demoni per farti la festa. Sono gli anni Settanta, siamo in una località di campagna del Brasile poco distante da San Paolo, e Josef Mengele cerca insensatamente di continuare a vivere. Braccato dal Mossad, da Simon Wisenthal, dai suoi incubi. È questa la sensazione che ti lascia sottopelle la lettura de "La scomparsa di Josef Mengele", romanzo di Olivier Guez, edito in Italia da Neri Pozza, che la stampa e il pubblico internazionale hanno salutato come uno dei migliori libri degli ultimi anni. Tutto o quasi è stato scritto sul medico nazista, "l'angelo delle morte" che nel campo di concentramento di Auschwitz spedì alle camere a gas centinaia di migliaia di ebrei, oltre a perpetrare un numero infinito di nefandezze, tramite esperimenti biologici con cavie umane. Eppure, questo romanzo sull'ingegnere della razza ariana, lo sterminatore di ebrei, mancava.

Uno dei peggiori criminali nazisti, uno dei peggiori criminali in assoluto, probabilmente. È Josef Mengele. Un mostro che non avrebbe meritato di vivere così a lungo, lontano dalla prigione e dalla gogna pubblica che si sarebbe meritato. Eppure, la storia è andata così. Prima la fuga in Argentina, poi il Paraguay, infine il Brasile. Per diverse ragioni, che nel romanzo di Guez sono ben esplicate, Mengele ce l'ha fatta a scampare alla resa dei conti col mondo, anche se il mondo non si è mai dimenticato di lui. Guez ha scritto un romanzo serrato, asciutto, da cui è impossibile distaccarsi per le circa trecento pagine che lo compongono. A tratti, considerato il mestiere di sceneggiatore per cui l'autore è noto nel suo paese, la Francia, potrebbe quasi somigliare al trattamento scritto in preparazione di un film. Se lo è mai stato, in ogni caso, è un trattamento che si è poi trasformato in un romanzo. Qualche spiegazione di troppo sull'indegna ospitalità ai nazisti accordata dall'Argentina di Peron, nella prima parte, non inficia il ritmo strabiliante di questa storia, con il suo protagonista in perenne fuga, sempre col fiato corto, con la paura del più innocuo dei suoni, dei rumori, dello sguardo di uno sconosciuto. Non sapremo mai se è andata esattamente così, ma la letteratura è questo: dormicchia sul cuscino rovente di un mostro, ce ne racconta i lati banali, le sue giornate inutili, lasciandoci intravedere l'abisso sotto le goccioline di sudore.

Ha vissuto così per decenni Josef Mengele, ed è perfetto il modo in cui questo romanzo ci restituisce l'ansia, la paura, il modo in cui i peccati non possono lasciarti in pace. La Storia, mentre si fa, nessuno osa immaginare dove andrà a parare. Non può saperlo nemmeno il dottor Mengele, dai suoi rifugi che diventano in poco tempo prigioni del corpo e dell'anima. Non serve a nulla scappare, se non per continuare a respirare, ma di un respiro senza vita, che è quello a cui il dottor morte sembra anelare da giovane, sin da quando divenne medico delle SS. In fondo, non era un alto papavero del regime. In Sudamerica, Eichmann non sa che viso abbia e di lui forse non ha neanche sentito parlare. Quanto zelo sprecato. Alla fine nessuno ti riconosce alcunché di grandioso, nemmeno nella disfatta. All'epoca dei suoi crimini, Josef Mengele era poco più di un ragazzo. Col tempo, e fino alla fine dei suoi giorni, non sarebbe mai riuscito a diventare un uomo.

Sabato 12 maggio, ore 14.30, presso la Sala Azzurra del Salone Internazionale del Libro di Torino, Olivier Guez sarà protagonista dell'incontro "Josef Mengele, banalità e mediocrità del Male" con Stefano Montefiori, a cura di Neri Pozza, Salone del libro e Premio Strega Europeo.

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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