Il viaggio musicale di Marco Mengoni è inclusivo e variegato: le citazioni da Jovanotti a Duran Duran e Battisti

Il concerto di Marco Mengoni negli stadi è inclusivo e aperto alla condivisione anche musicalmente: sono varie, infatti, le citazioni più o meno esplicite al mondo musicale altro rispetto al suo, dall’elettronica ai canti dell’Est passando per il grunge, l’R&B, Jovanotti e Battisti.
A cura di Francesco Raiola
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Marco Mengoni al Maradona di Napoli – ph Comunicarlo
Marco Mengoni al Maradona di Napoli – ph Comunicarlo

L'inizio del concerto di Marco Mengoni al Maradona di Napoli– prima tappa del tour negli stadi – è segnata da un'overture caratterizzata da campionature di alcuni canti popolari corali dell'Europa dell'Est, "frutto delle ricerche musicali di Mengoni", come spiega il libretto che racconta lo show del cantante. Prima di Ti ho voluto bene veramente, brano che da il via al concerto, quindi, il cantante vuole subito mettere in chiaro che in quest'Opera che affonda le mani nel pop – questo è in parte il significato del suo spettacolo – quello che il pubblicò vedrà e soprattutto ascolterà sarà un insieme di suoni che vanno oltre le note del cantante.

Mengoni canta canzoni di altri artisti

In uno show che racconta "un percorso individuale che parte da una caduta, racconta i timori e le resistenze umane al concetto di ricostruzione" e che "siamo edifici poco stabili, parti di città di vetro, che rinascono ogni volta, complessi, consapevoli e, al tempo stesso, in equilibrio precario" Mengoni ha scelto di aggrapparsi, per questa rinascita e per arrivare alla Catarsi – ricordiamo che il concerto è basato sulla struttura della Tragedia greca -, anche alle parole e alle melodie di altri artisti, quindi durante lo show capiterà di ritrovarsi a cantare canzoni di altri, ma anche a chiedersi a chi fa riferimento quel particolare momento musicale.

Un concerto inclusivo e diverso

Perché, in fondo, il racconto di Mengoni, come abbiamo scritto, "si arricchisce di diversità, di suoni del mondo, di lingue del mondo, che cerca nella globalità il proprio punto, che si apre e non si chiude, che include e non esclude". Nel libretto, infatti, Mengoni spiega:

L'impotenza si sente forte tanto da esplodere in una riflessione sulla situazione mondiale attuale, sugli attacchi che non si fermano nemmeno davanti agli innocenti. E allora il focus diventa l'importanza della condivisione, negli Episodi e Stasimi, quando Mengoni dà un ruolo fondamentale alla musica: è il suo modo di combattere i demoni, sembra un invito a cercare il proprio e raccontarlo, per dar forza anche alla comunità. L'intimità con il pubblico, la voglia di esporsi e condividere prosegue con brani e parole che dicono tanto dell'artista al centro del palco, delle sue cadute, dei suoi traumi, mostrandone le fragilità, ma soprattutto raccontano la voglia di ricominciare.

"Condivisione", "comunità", parole che trovano sfogo anche nelle canzoni che Mengoni decide di riprendere. E così, assieme a Giovanni Pallotti e Francesco Fugazza, che assieme a lui hanno riarrangiato tutte le canzoni, trovando una coerenza totale, Mengoni ha inserito brani come Mi fido di te, di Jovanotti che arriva alla fine di Hola, con Mengoni che canta "Mi fido di te, cosa sei disposto a perdere", versi che sono esattamente fulcro del suo messaggio. Prima, però c'è il mondo dei Massive Attack e quello dei Soundgarden con Black Hole Sun che si incrociano ne La valle dei Re.

@vittorio.nathan.c

Marco Mengoni canta Ordinary World e L’Essenziale al Maradona di Napoli #marcomengoni #stadiomaradona #concerto #live

♬ suono originale – Vittorio Nathan Camillo

Quali canzoni cita Mengoni durante il concerto negli stadi

Quindi l'inizio è World, ma anche la scelta di inserire Unatoka Wapi in scaletta lo è, poi c'è l'anima elettronica e grunge – e proprio il grunge (sic) sembra essere al centro di alcuni nuovo arrangiamenti – senza perdere il gusto black, perché è quello il mondo che Mengoni insegue da tempo, senza mai nasconderlo, un'anima soul, R'n'B che non a caso interpola con "intro basso synth e voci di Try Again, omaggio alla voce unica di Aaliyah e al mondo R&B". E ci sono anche omaggi alla musica italiana, come quando viene citata Amarsi un po' di Lucio Battisti come reference di mandare tutto all'aria.

La parte dedicata agli Stasimi ("momenti di riflessione") ha al suo interno proprio un omaggio ai vari mondi musicali del cantante: "L'Essenziale parte a cappella e si fonde con Ordinary World dei Duran Duran (nata per gioco durante il lavoro vocale sulla canzone originale, come ha spigato il cantante nell'incontro con la stampa dopo il concerto, ndr). Segue Mi Fiderò e La Casa Azul che diventa un brano di world music, altra anima musicale di Mengoni, Onde ammicca al mondo latino e Unatoka Wapi, con i suoni d'Africa, è l'ultimo pezzo di questo momento che raccoglie musiche dal mondo" si legge sempre nel libretto. Insomma, il concerto di Mengoni, oltre ad avere una imponente struttura scenografica, vuole raccontare l'inclusione oltre che coi discorsi, anche musicalmente, come è giusto che sia.

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