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Danza, musica, teatro: annunciati i Leoni d’oro alla carriera della Biennale 2015

I Leoni d’oro per le categorie danza, musica e teatro della Biennale di Venezia 2015 sono stati assegnati. Si tratta della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker, del compositore franco-greco Georges Aperghis e del regista svizzero Christoph Marthaler.
A cura di Luca Iavarone
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Ricominciano le attività di "Danza Musica e Teatro" della Biennale di Venezia 2015. I direttori, Virgilio Sieni per la Danza, Ivan Fedele per la Musica e Àlex Rigola per il Teatro, in accordo con il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, annunciano i Leoni d'oro di quest'anno. Si tratta della coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker, del compositore franco-greco Georges Aperghis e del regista svizzero Christoph Marthaler.

Il leone d'oro alla carriera per la sezione Danza: Anne Teresa De Keersmaeker

Il direttore Virgilio Sieni motiva così la sua scelta: “Il suo gesto poetico attraverso il corpo ha reso possibile un travaso significativo tra le culture occidentali nella comprensione del corpo teatrale  come medium della ricerca linguistica. Elevando lo spazio a tavola del mondo, vi ha dislocato i corpi di una ricerca che lascia percepire l’apertura dell’uomo a nuovi luoghi. Si è presa cura della misura e della durata del corpo sonoro dell’individuo e del danzatore per porlo sulla soglia del Mondo”. E così la coreografa belga Anne Teresa De Keersmaeker viene insignita del massimo riconoscimento della Biennale Danza, dopo aver portato in scena al festival veneziano nel 2011 il suo spettacolo "Rain", nel quale faceva danzare i suoi ballerini sotto una pioggia di corde argentate, sulle note di Music for 18 Musicians di Steve Reich (Leone d'oro 2014 per la Musica).

Il leone d'oro alla carriera per la sezione Teatro: Christoph Marthaler

Il direttore di Biennale Teatro dichiara di aver assegnato questo premio al regista elvetico "per la ricerca di un linguaggio personale. Per il suo lavoro musicale in spettacoli in cui apparentemente la musica non appare. Per il suo senso dell’umorismo. Un senso dell’umorismo sempre intelligente che permette di unire tragedia, dramma e commedia in un unico mondo. Perché ci fa sognare da svegli. Per la fantastica creazione di spazi scenici unici creati in collaborazione con l’immancabile Anna Viebrock, una delle migliori scenografe della storia del teatro. Per la sua capacità di porre davanti a uno specchio la società europea lasciando che osservi la miseria e la meschinità dell’umanità che ci caratterizza e che ci sa raccontare così bene”. Christoph Marthaler è una delle figure più eccentriche della scena europea per la sua particolare commistione fra musica e teatro.

Il leone d'oro alla carriera per la sezione Musica: Georges Aperghis

Il compositore Georges Aperghis secondo il direttore Ivan Fedele “rinnova radicalmente la pratica musicale integrandola con tutti gli ingredienti vocali, strumentali, gestuali e scenici trattati in maniera identica e traslati dall’uno all’altro contesto. Emblematiche, da questo punto di vista, sono le pièces teatrali Récitations e Machinations, che si fondano su di un linguaggio immaginario fatto di combinazioni virtuosistiche di fonemi in una scrittura veloce che si sviluppa attraverso processi di ripetizione e accumulazione. Questa scrittura rivela la coscienza profonda che Aperghis ha della funzione sociale dell’arte, della sua destinazione ad un pubblico che vi possa trovare elementi efficaci per ricostruirne la forma e coglierne la poetica attraverso i meccanismi della memoria. I suoi lavori sollecitano la partecipazione creativa degli interpreti che si trovano ad inventare un linguaggio immaginario ambiguo e spesso divertente che evoca l’origine della lingua in un furore enunciativo che precede il «senso»". La Biennale Musica ha già omaggiato il percorso del compositore, punto di riferimento di tanti giovani artisti, fin dal 1972, quando fu invitato a presentare il suo "Ascoltare stanca", emblema della sua poetica.

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