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Ilva: presentata denuncia alla Guardia di Finanza sulla sicurezza delle gru del porto

Crolla una gru all’Ilva di Taranto, due operai salvi per miracolo. Un incidente simile a quello che nel 2012 era costato la vita a Francesco Zaccaria, il cui padre commenta: “Queste gru versano in un pessimo stato di manutenzione” .
A cura di Michele Azzu
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(mercoledi 17 dicembre) Oggi Francesco Rizzo, coordinatore provinciale del sindacato di base Usb all'Ilva di Taranto (secondo sindacato dello stabilimento dopo la Cisl), ha presentato denuncia presso la Guardia di Finanza in merito alla situazione delle gru della fabbrica del II e IV sporgente del porto mercantile di Taranto. Il sindacato da anni denuncia lo stato precario di queste strutture, dove l'11 dicembre una gru è crollata ferendo due operai, salvi per miracolo. Nel 2012 Francesco Zaccaria, di 29 anni, rimase ucciso sotto il crollo di un'altra gru. Entrambi i crolli sono avvenuti al IV sporgente. Dall'ultimo incidente avvenuto è in corso uno sciopero per gli addetti a queste strutture.

Crolla gru all'Ilva di Taranto: due operai feriti. Verso le ore 21.00 dell'11 dicembre una gru è crollata nello stabilimento Ilva di Taranto, al quarto sporgente. I due manovratori sono rimasti coinvolti nel crollo: uno di loro è rimasto nella cabina di manovra, l’altro scaraventato in mare. L’incidente poteva essere fatale, è stato un caso che i due operai si siano salvati.

 L’ho già scritto due anni fa: le gru dell’Ilva, dopo il tornado del 28 novembre 2012 che uccise Francesco Zaccaria, di soli 29 anni, non sono più sicure. Nel 2012 Zaccaria rimase intrappolato dentro la gru che stava manovrando, finita in mare. Se quell’incidente fosse successo solo un’ora dopo la gru si sarebbe schiantata sulla mensa, uccidendo 70 lavoratori.

Commenta l’accaduto a Fanpage.it Amedeo Zaccaria, padre dell’operaio morto nel 2012 che ha esaminato in passato le disposizioni di sicurezza. “La gru di mio figlio era quella esattamente accanto, sulla sinistra”, commenta in riferimento alla foto che potete vedere qui, scattate da un operaio sul luogo dell’incidente. “Quella che ha ceduto oggi è una gru con un sistema diverso da quella di mio figlio. Bisogna vedere bene cosa è accaduto, ma queste gru versano in uno pessimo stato di manutenzione.

Continua Zaccaria: “Questa gru avrà al massimo 15 anni, mentre quella di Francesco era del ’74. Sono macchine abbandonate a se stesse”. Il sindacato di base Usb da tempo manifesta per chiedere maggiori controlli sulle gru. Ecco cosa scrivevano nel comunicato stampa seguito alla morte di Zaccaria, più di due anni fa: “In data 7/12/2012 abbiamo inoltrato espressa denuncia agli enti in indirizzo al fine di tutelare la salute e l’incolumità dei lavoratori addetti alla movimentazione di gru”. Che ne è stato di quella denuncia due anni dopo?

Ma i morti e gli incidenti sul lavoro, all’Ilva di Taranto, sono un problema che non riguarda solo le gru. Il 7 aprile Teodoro Tamburriello, operaio dell’indotto dell’Ilva di Taranto è caduto dal pianale del Tir dove stava lavorando, rimanendo gravemente ferito. L’11 aprile il sindacato Usb ha proclamato lo sciopero. Dal 2012 ad oggi all’Ilva sono tre i morti: Claudio Marsella di 29 anni, caduto dalla motrice. Ciro Moccia, 42 anni, precipitato da 10 metri. Poi Andrea Incalza, 22 anni, che ha perso le gambe, mentre solo lo scorso febbraio Gabriele Scialpi, 28 anni, se le è fratturate entrambe.

Esiste un problema di sicurezza sul lavoro all’Ilva di Taranto. Questo lo si dovrà capire presto, se si vorranno evitare altri morti.

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Michele Azzu è un giornalista freelance che si occupa principalmente di lavoro, società e cultura. Scrive per L'Espresso e Fanpage.it. Ha collaborato per il Guardian. Nel 2010 ha fondato, assieme a Marco Nurra, il sito L'isola dei cassintegrati di cui è direttore. Nel 2011 ha vinto il premio di Google "Eretici Digitali" al Festival Internazionale del Giornalismo, nel 2012 il "Premio dello Zuccherificio" per il giornalismo d'inchiesta. Ha pubblicato Asinara Revolution (Bompiani, 2011), scritto insieme a Marco Nurra.
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