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Corea del Nord, Usa all’Onu: “Quando è troppo è troppo, ora misure più dure”

“Quando è troppo è troppo”, così l’ambasciatrice statunitense all’Onu Nikki Haley nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu ha chiesto di prendere “le più forti misure possibili contro il regime di Pyongayang”.
A cura di Susanna Picone
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Kim Jong-un con le sue provocazioni “sta implorando la guerra”. È quanto ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, nel suo intervento davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riunito per una seduta d'emergenza dopo l’ultimo test nucleare della Corea del Nord. Haley ha detto che la pazienza degli Usa sta finendo e sottolineato che Kim cerca  di ottenere il riconoscimento di potenza nucleare, ma “le potenze nucleari capiscono le loro responsabilità”. “La guerra è qualcosa che gli Stati Uniti non vogliono mai, non la vogliamo adesso, ma la pazienza del nostro Paese non è illimitata”, così l'ambasciatrice secondo cui “quando un regime canaglia ha un'arma nucleare ed un missile intercontinentale puntato contro di te, non puoi abbassare la guardia”. “Nonostante i nostri sforzi, il programma nucleare nordcoreano è più avanzato e più pericoloso che mai – ha detto ancora – Quando troppo è troppo”. “Solo sanzioni più forti – ha aggiunto – ci metteranno in grado di risolvere questo problema attraverso la diplomazia”. Quello effettuato dalla Corea del Nord “è il test nucleare più potente mai realizzato in precedenza”, ha detto il sottosegretario generale alle Nazioni Unite Jeffrey Feltman durante la riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sottolineando “le gravi violazioni” delle risoluzioni Onu e dei trattati internazionali da parte di Pyongang.

Leader G7 condannano il test nucleare della Corea del Nord

I leader del G7 condannano “nei termini più forti possibili il nuovo test nucleare condotto dalla Corea del Nord” con comportamento “irresponsabile”, è quanto si legge in una dichiarazione che porta la firma di Paolo Gentiloni, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Angela Merkel, Shinzō Abe, Theresa May, Donald Trump, Jean-Claude Juncker, Donald Tusk. “La Corea del Nord deve immediatamente abbandonare tutti i programmi nucleari e i programmi di missili balistici in una maniera che sia completa, verificabile e irreversibile”, “Siamo pronti – si legge nella nota – a rafforzare ancora le misure che puntano a raggiungere” l'obiettivo di fermare i test nucleari della Corea del Nord e “richiamiamo con forza il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ad assumersi le sue responsabilità e lavorare per l'adozione di una nuova ed efficace risoluzione che includa misure più forti”.

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