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Calabria, migrante ucciso a fucilate: “Era un sindacalista, difendeva i braccianti sfruttati”

La vittima è un cittadino del Mali di 29 anni, Sacko Soumaila, che, come gli altri due stranieri feriti, dimorava nella tendopoli nei pressi di Rosarno dove sono accampati numerosi migranti impiegati nelle piantagioni della Piana di Gioia Tauro. Convocata una riunione d’urgenza del coordinamento delle forze di polizia nella Prefettura di Reggio Calabria.
A cura di Antonio Palma
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Serata di sangue sabato in Calabria dove un gruppo di tre uomini, tutti migranti, sono stati bersagliati da colpi di arma da fuoco nel comune di San Calogero, in provincia di Vibo Valentia. La sparatoria è costata la vita ad uno di loro, feriti invece gli altri due . La vittima è  un cittadino del Mali di 29 anni, Sacko Soumaila che, come gli altri due stranieri feriti, dimoravano in una vicina area che ospita una tendopoli per migranti. L'agguato mortale intorno alle 20.30 nei pressi di una vecchia fabbrica, nella località "Ex fornace" dove i tre, regolarmente presenti in Italia, sarebbero stati sorpresi da sconosciuti e presi a fucilate. Secondo la prefettura, il gruppo di stranieri probabilmente stava per compiere un piccolo furto nella stessa struttura dove è avvenuta la sparatoria. In particolare gli inquirenti ipotizzano che stessero recuperando materiali di scarto da utilizzare per preparasi un riparo nella tendopoli di San Ferdinando dove erano alloggiati.

Dopo una chiamata al 118, sul posto sono intervenuti i sanitari che hanno stabilizzato il 29enne prima di trasportarlo d'urgenza all'ospedale di Polistena da dove poi è stato trasferito a Reggio Calabria per le gravi ferite al capo riportate ma per lui è stato tutto inutile. L'uomo era stato ricoverato nel reparto di neurochirurgia ma è morto poco dopo. Soccorsi e trasportati in ospedale anche gli altri due feriti che però non sono gravi. Sul luogo dell'agguato anche i carabinieri di Rosarno che hanno effettuato i rilievi del caso e avviato le indagini per risalire ai responsabili.  Da una prima ricostruzione pare che i tre siano stati colpiti da un fucile sparato da un uomo sceso da un'auto. "Stavamo raccogliendo delle lamiere quando si è fermata una Fiat Panda bianca vecchio modello ed è sceso un uomo con un fucile che ci ha sparato contro 4 volte", ha raccontato infatti uno dei feriti, il 30enne Madiheri Drame, centrato da un proiettile alla gamba. Il primo proiettile avrebbe colpito proprio Soumaila alla testa, poi il misterioso killer avrebbe rivolto l'arma contro il 30enne e un 27enne che sono scappati e hanno dato l'allarme.

L'omicidio ha fatto scattare immediatamente la massima allerta da parte delle forze dell'ordine. Poco dopo è stata convocata anche una riunione d'urgenza del coordinamento delle forze di polizia nella Prefettura di Reggio Calabria al termine della quale è stato disposta l'intensificazione dei controlli nell'area che ospita la tendopoli dove alloggiavano i tre migranti colpiti. Si tratta del maxi accampamento nei pressi di Rosarno dove sono accampati numerosi migranti impiegati nelle piantagioni della Piana di Gioia Tauro dove alcuni anni fa divampò una rivolta durata  giorni proprio in seguito a una sparatoria che aveva colpito alcuni di loro.

La vittima era un attivista che difendeva i diritti dei braccianti

Soumaila, in Italia con regolare permesso di soggiorno, era attivista dell’Unione sindacale di base. Difendeva i diritti dei braccianti agricoli sfruttati e si batteva per un trattamento economico dignitoso. “La vittima era un attivista sindacale dell'Usb, un ragazzo da sempre in prima fila nelle lotte sindacali per difendere i diritti dei braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro e costretti a vivere in condizioni fatiscenti nella tendopoli di San Ferdinando”, ha detto il rappresentante del sindacato Usb.

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