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Catanzaro, duplice omicidio in tabaccheria: confessa l’ex compagno della donna

Giuseppe Gualtieri ha confessato di essere il responsabile del duplice omicidio nella tabaccheria di Davoli, nel catanzarese. Gualtieri ha ucciso, con un fucile e una pistola, la sua ex convivente e il nuovo compagno. A spingere il 51enne al folle gesto è stata proprio la mancata accettazione della nuova relazione dell’ex compagna.
A cura di Stefano Rizzuti
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È stato sottoposto a fermo e ha poi confessato Giuseppe Gualtieri, il 51enne colpevole del duplice omicidio avvenuto in una tabaccheria di Davoli, nel catanzarese. L’uomo è l’ex convivente di una delle vittime, Francesca Petrolini, di 53 anni. La donna è stata uccisa insieme al suo nuovo compagno, Rocco Bava, di 43 anni. Una confessione piena quella di Gualtieri. Il duplice omicidio è avvenuto il 23 dicembre: l’uomo ha ucciso entrambe le vittime all’interno della tabaccheria di cui la donna era titolare. Già nel pomeriggio del 23 dicembre l’uomo si era reso irreperibile, ma nella mattinata del 24 dicembre, alla vigilia di Natale, i carabinieri lo hanno individuato e bloccato nelle vicinanze dell’abitazione di un parente e portato negli uffici del comando dei carabinieri di Soverato. L’uomo è stato interrogato dal sostituto procuratore Chiara Bonfadini.

Gualtieri ha reso una piena confessione e ha spiegato che il motivo che lo ha portato a compiere l’atroce gesto è nato dal non aver accettato la nuova relazione sentimentale tra la sua ex moglie, da cui era separato legalmente da quasi un anno, e il nuovo compagno, ucciso insieme a lei. Per quanto riguarda la dinamica dei fatti, il duplice omicidio è avvenuto con un fucile che è stato ritrovato dai carabinieri durante una perquisizione. Ma anche con una pistola, buttata dall’omicida in un dirupo: sono ancora in corso le ricerche per recuperarla.

Ora il 51enne è accusato di omicidio plurimo aggravato e porto illegale di armi. La sua fuga è durata meno di 24 ore: l’uomo è stato da subito il maggior sospettato per quanto avvenuto. Le indagini sono state svolte con il coordinamento del procuratore Nicola Gratteri e il procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla. Nelle operazioni di ricerca sono stati impiegati decine di militari della compagnia di Soverato e del reparto operativo del comando provinciale di Catanzaro.

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