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Caso Uva, il pm chiede l’assoluzione: “Poliziotti e carabinieri fecero il loro dovere”

Secondo la requisitoria del procuratore di Varese non c’è nessuna prova di comportamenti illegali: “Il comportamento di carabinieri e poliziotti è stato proporzionato e conforme alla legge”. Lucia Uva su Facebook: “Lo hanno portato via e non lo abbiamo visto più vivo”.
A cura di Claudia Torrisi
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Dopo due ore di requisitoria nell'udienza di stamattina il procuratore di Varese Daniela Borgonovo ha chiesto l’assoluzione per i carabinieri e dei poliziotti imputati per la morte di Giuseppe Uva, deceduto il 14 giugno 2008 all'ospedale di Circolo di Varese dopo essere stato fermato e portato in caserma. Il processo ricomincerà il 29 gennaio con l'intervento degli avvocati di parte civile dei familiari di Uva. Non ci sarebbe, secondo Borgonovo, "nessuna prova di comportamenti illegali da parte degli imputati", perciò ha chiesto l'assoluzione per tutti i capi di imputazione: perchè il fatto non sussiste relativamente alle accuse di omicidio preterintenzionale, abbandono di incapace  e abuso di potere, e perché il fatto non costituisce reato per l’accusa di arresto illegale.

Per la pm, tra l'altro, "non c'è nessuna prova delle lesioni" denunciate dai familiari di Uva. "I familiari che hanno riferito di percosse – ha aggiunto – o hanno ritrattato o sono stati smentiti dai fatti". Proprio uno dei teste, Alberto Biggiogero, l'amico che si trovava con Giuseppe Uva la notte in cui fu fermato per Borgonovo "non è attendibile": "Ha prima affermato una cosa e poi un'altra" e, oltre ad essere tossicodipendente, "quella sera era completamente ubriaco". Secondo il magistrato, poi, la fase iniziale delle indagini condotte dal pm Agostino Abate, sarebbe stata caratterizzata da "anomalie" che hanno reso più complicato accertare la verità.

Secondo Borgonovo, insomma, "i carabinieri quella sera non fecero altro che il loro dovere. Sono intervenuti per impedire che il reato portasse a più gravi conseguenze. Che cosa dovevano fare? Lasciarli lì ubriachi a rovesciare cassonetti e a creare ulteriori situazioni di pericolo per i cittadini? Il comportamento di carabinieri e poliziotti è stato proporzionato e conforme alla legge, così come giustificato è stato il suo ammanettamento e la successiva azione di contenimento".

Il legale di parte civile della sorella di Giuseppe Uva, Lucia, ha definito quella del procuratore "una ricostruzione assolutamente parziale e che sarà smentita". Per il difensore di uno degli agenti imputati, invece, "il pm ha fatto un’analisi molto dettagliata della vicenda. Speriamo che la Corte d’Assise non si faccia condizionare dalla politica o dai media, cosa che sembra sia già accaduto in questo caso". Al termine del processo Lucia Uva si è fatta scappare solo un "Complimenti alla dottoressa Borgonovo". Poi ha affidato a Facebook il suo commento, accompagnato dalle foto del corpo tumefatto del fratello: "Apprendo solo oggi che se lo lasciavano in strada si faceva male…Che gentili…Invece lo hanno portato via e non lo abbiam più visto vivo".

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