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Boeri: “Di Maio perde contatto con crosta terrestre, stima su 8mila lavori persi è ottimistica”

Il presidente dell’Inps Tito Boeri spiega in audizione alla Camera che la stima di 8mila posti di lavori persi all’anno con il Decreto dignità è ottimistica. Allo stesso tempo, attacca il ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perdere sempre più contatto con la crosta terrestre”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente dell’Inps Tito Boeri torna sulla questione del Decreto dignità in audizione davanti alle commissioni Finanze e Lavoro della Camera. Da una parte spiega che la stima di 8mila posti di lavoro persi l’anno in seguito al provvedimento è ottimistica, dall’altra attacca il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sostenendo che sta “perdendo il contatto con la crosta terrestre”. Per Boeri “le stime dell'Inps possono apparire addirittura ottimistiche se si tiene conto che ai lavori in somministrazione vengono estese tutte le restrizioni stabilite dal decreto per i contratti a tempo determinato”. Per cui, ci “sono ampie ragioni, sia teoriche che empiriche, per ritenere che il provvedimento possa avere, almeno inizialmente un impatto negativo sull'occupazione”.

Come detto, il presidente dell’istituto di previdenza attacca anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio: “Affermare che le relazioni tecniche esprimono un giudizio politico significa perdere sempre più contatto con la crosta terrestre”, sostiene rispondendo alle dichiarazioni del ministro. Quello del vicepresidente del Consiglio sarebbe un “esercizio molto pericoloso perché prima o poi bisognerà spiegare ai cittadini quali sono i vincoli di cui è costellato il mondo reale”.

Boeri dice di non essere contrarioallo spirito del provvedimento”, pur dovendo “fare i conti con la realtà”. Boeri ricorda anche che l’Inps “ha condotto le stime su dati quasi interamente forniti dal ministero del Lavoro e ha avuto due giorni a disposizione per effettuare le stime, una volta ricevuti i dati dal ministero. Inoltre, la Relazione Tecnica con la stima dell'impatto occupazionale negativo è pervenuta al ministero una settimana prima della trasmissione del provvedimento alla presidenza della Repubblica”, afferma il presidente dell’istituto facendo così capire che il ministro avrebbe avuto molto tempo per rivedere quei dati.

Le dimissioni di Boeri e lo scontro con Salvini

Il presidente dell’istituto di previdenza parla anche della possibilità che qualcuno richieda le sue dimissioni: “Se nelle sedi istituzionali opportune mi venisse chiesto di lasciare il mio incarico anticipatamente perché ritenuto inadeguato a ricoprirlo, ne trarrei immediatamente le conseguenze. Ciò che non posso neanche prendere in considerazione sono le richieste di dimissioni online e le minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale”, dice riferendosi al Viminale. “L’esecutivo che mi ha nominato non mi ha mai chiesto di giurare fedeltà al suo programma, né io avrei mai accettato di farlo – prosegue -. Chiedo lo stesso rispetto istituzionale a questo esecutivo, non tanto per me stesso, quanto per la carica che ricopro”.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde alle dichiarazioni di Boeri attraverso un comunicato: “Minacce a Boeri? Ma quando mai. Il presidente super-attaccato alla poltrona dimostra ancora una volta grande fantasia, come quando chiede più immigrati per pagare le pensioni, o quando difende la legge Fornero. Se vuole fare politica con la sinistra che l’ha nominato si candidi, altrimenti lavori per migliorare la qualità dei servizi offerti dall’Inps ai cittadini”.

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