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Boeri replica al governo: “Accusarmi di fare politica è sciocchezza colossale, non mi dimetto”

Il presidente dell’Inps Tito Boeri replica al governo e alle accuse ricevute negli ultimi giorni: “Accusarmi di fare politica è una colossale sciocchezza, ho sempre detto quello che penso senza mai preoccuparmi di chi fosse a Palazzo Chigi”. Il numero uno dell’istituto di previdenza assicura che non sta pensando alle dimissioni: “Perché mai dovrei?”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente dell’Inps Tito Boeri torna a rispondere alle accuse  lanciate da alcuni esponenti del governo contro di lui dopo la vicenda della tabella fornita dall’istituto di previdenza sul Decreto dignità con la previsione della perdita di 8mila posti di lavoro l’anno. “Accusarmi di fare politica – replica Boeri – è una colossale sciocchezza. Chi mi conosce lo sa: ho sempre detto quello che penso, senza mai preoccuparmi di chi fosse a Palazzo Chigi”. In un’intervista a Repubblica, Boeri assicura che non sta pensando alle dimissioni: “Perché mai? Il mio incarico scade nel febbraio 2019. Fino ad allora io non mi muovo di qui. Ho un mandato e lo porto a termine. Se mi vogliono cacciare prima, lo facciano. Se no, se ne riparla con l'anno nuovo”.

I rapporti con il MoVimento 5 Stelle vengono definiti “normali rapporti istituzionali” da Boeri: “Di Maio l'ho incontrato due volte, mi è sembrata una persona ragionevole, disposta ad ascoltare. Con Fico ci sono state più occasioni”. Nessun incontro, invece, con Matteo Salvini: “Forse a questo punto è meglio così”, ironizza Boeri di cui lo stesso ministro dell’Interno ha chiesto le dimissioni. Sul ministro dell’Economia Giovanni Tria aggiunge: “Ho condiviso dalla prima all'ultima parola tutti gli interventi pubblici che ha fatto finora”.

Boeri torna a parlare di immigrazione: “Siamo tutti d'accordo che va contrastata quella irregolare, ma l'unico modo per farlo è aumentare quella regolare. Se azzeriamo l'immigrazione, in una legislatura perdiamo 700mila persone under 34”. Il presidente dell’istituto di previdenza parla anche di pensioni: “Quota 100 costa fino a 20 miliardi l'anno, a seconda del requisito anagrafico. Dove li trovano?”. Inoltre, “in pensione dopo 41 anni di contributi significa 750mila pensionati in più. Ma lo sanno che ogni abbassamento dell’età pensionabile riduce l’occupazione perché il lavoro costa di più?”.

L’attacco interno a Boeri

Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps, va all’attacco di Boeri in un’intervista al Mattino: “Non c’è nessun disegno politico da parte di Boeri contro questa maggioranza. Si intrometteva e criticava pure quando c’era Renzi. In questo bisogna riconoscergli coerenza. Lui ritiene che dalla postazione di presidente dell'Inps sia legittimato a fare proposte. Non si accorge che va oltre, che entrando nel dettaglio finisce per confliggere con scelte che sono della politica”. “L’economista – continua Loy – s'impegna in legittime elaborazioni di proposte di natura politica ed economica, che vanno oltre i suoi compiti istituzionali. Un conto e dire se fate quota 90 l'Inps fatica a pagare le pensioni, un altro è avventurarsi in scelte legislative. Spesso non si distingue tra il presidente dell'Inps e il professore della Bocconi. E questo non fa bene né a lui né all'ente”.

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