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Vaccino, l’Aifa: “Una sola dose a chi è guarito dal Covid da sei mesi”

A chi ha già contratto il Covid-19 sarà sufficiente somministrare una sola dose di vaccino anziché due dopo sei mesi dalla guarigione. È la nuova indicazione dell’Agenzia italiana del farmaco, che dovrebbe essere recepita in una nuova circolare del ministero della Salute e che rappresenta un’importantissima novità nella lotta alla pandemia.
A cura di Davide Falcioni
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A chi ha già contratto il Covid-19 sarà sufficiente somministrare una sola dose di vaccino anziché due dopo sei mesi dalla guarigione. È la nuova indicazione dell'Agenzia italiana del farmaco, che dovrebbe essere recepita in una nuova circolare del ministero della Salute e che di fatto rappresenta un'importantissima novità nella lotta alla pandemia. L'Aifa potrebbe presto rivedere anche i limiti alla somministrazione del vaccino AstraZeneca, al momento utilizzato solo per gli under 65. "Se i nuovi dati lo consentiranno la posizione potrebbe essere rivista. Si era detto fin dall'inizio che queste indicazioni si sarebbero dovute riconsiderare quando fossero state acquisite ulteriori evidenze", ha dichiarato la presidente della Commissione tecnico-scientifica dell'Aifa. È stata la stessa AstraZeneca ad aver fatto sapere di essere in contatto con Aifa "dopo aver ottenuto dati aggiuntivi dalla Scozia" che suggeriscono come il vaccino sia efficace e sicuro anche per le persone con più di 65 anni.

L'ipotesi di somministrare una sola dose di vaccino contro il Covid alle persone guarite aveva fatto storcere il naso qualche giorno fa all'immunologo  dell’università di Modena e Reggio Emilia Andrea Cossarizza, che in un'intervista a Repubblica aveva dichiarato: "Il richiamo serve non solo ad aumentare il numero di anticorpi, ma gli permette anche di fare un salto di classe. I primi a essere prodotti si chiamano IgM, sanno riconoscere il coronavirus ma in modo ancora un po’ grossolano e non durano nel tempo. La seconda dose permette di compiere il salto di classe. Le Igm lasciano spazio alle IgG, anticorpi capaci di legarsi al coronavirus in modo più raffinato e preciso e più duraturi". Proprio per questa ragione la gran parte dei vaccini in circolazione richiede non una, bensì due dosi.

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