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Uomo ucciso a Firenze, comunità senegalese si autotassa per riparare i danni alle fioriere

La comunità ha deciso di autotassarsi per riparare gli atti vandalici compiuti durante la manifestazione di protesta per l’omicidio del loro connazionale Idy Diene.
A cura di Antonio Palma
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"Ci vergogniamo per ciò che è accaduto. La nostra comunità non può permettere che accadano certe cose, Firenze fa parte della nostra storia e della nostra vita. Quel modo di fare non ci appartiene", così i alcuni rappresentanti della comunità senegalese fiorentina hanno annunciato che tutti loro si autotasseranno per riparare le fioriere distrutte e gli altri danni causati durante la manifestazione di protesta andata in scena lunedì scorso a seguito dell'omicidio del loro connazionale Idy Diene, ucciso senza un apparente motivo  al Ponte Vespucci. "Chi ha commesso quegli atti vandalici e violenti veniva da fuori e noi non li conosciamo, non ama questa città e va punito. Il dolore non giustifica la violenza e il nostro è un popolo pacifico", hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione senegalesi Firenze e circondario al Corriere Fiorentino, assicurando che la raccolta partirà da lunedì.

L'associazione però punta il dito anche contro i centri sociali accusati di aver fomentato la violenza. "Qualcuno aveva anche bevuto, altri invece erano stati aizzati dai centri sociali che stanno cercando di distruggere la nostra realtà. Noi siamo per il rispetto delle regole ed è bene che le teste calde sappiano che mettere a ferro e fuoco Firenze non farà ritornare Idy in vita. Per questo diciamo a tutti: fermatevi!" hanno dichiarato infatti i rappresentanti dei senegalesi che da anni vivono in Toscana. Si tratta di una iniziativa è tutt'altro che simbolica visto che la maggior parte di loro fa lavori umili che gli consentono di guadagnare pochi soldi e certo non di fare beneficenza, molti sono ambulanti come Idy che vendono per strada per tirare avanti.

Tutti si sono detti d'accordo a dare il loro contributo anche per rasserenare il clima visto che, dopo l'uccisione di Idy Diene da parte di Roberto Pirrone a colpi di pistola, si è assistito a una escalation di accuse che ha visto coinvolto anche il sindaco Dario Nardella, ripetutamente invitato ad andarsene dopo essere giunto sul luogo della tragedia il giorno dopo i fatti. I soldi della raccolta fondi andranno proprio nelle mani del primo cittadino al quale i rappresentanti senegalesi rivolgono le loro scuse per quella che definiscono "ignobile aggressione" avvenuta martedì. Oltre alle teste. "La nostra speranza è quella di raccogliere tanti soldi così da comperare le fioriere per via Calzaiuoli e se avanzerà qualcosa lo doneremo ai familiari di Idy. Questo è un modo per onorare la memoria dei morti, non certo distruggendo una città che ha fatto dell’integrazione una bandiera" ha concluso Mamadou, segretario dell’associazione senegalesi.

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