89 CONDIVISIONI

Udine, omicidio Nadia Orlando: “Francesco Mazzega l’ha uccisa perché lei voleva lasciarlo”

Le motivazioni della condanna a trenta anni di reclusione per Francesco Mazzega, l’uomo che il 31 luglio del 2017 ha ucciso la giovane fidanzata Nadia Orlando. Il delitto avvenne a pochi passi da casa della ragazza di Vidulis di Dignano (Udine), poi l’assassino vagò in auto per l’intera notte col cadavere accanto.
A cura di Susanna Picone
89 CONDIVISIONI
Immagine

Lo scorso luglio, a meno di un anno di distanza da un brutale delitto, Francesco Mazzega, friulano di trentasette anni, è stato condannato a trenta anni di reclusione in primo grado per l’omicidio di Nadia Orlando, la sua fidanzata ventunenne di Vidulis di Dignano (Udine). Mazzega nel luglio del 2017 ha strangolato Nadia mentre erano in auto, poi ha girato per tutta la notte con il cadavere della donna accanto a sé prima di presentarsi dai carabinieri. Mazzega avrebbe ucciso Nadia per “punirla per la disobbedienza manifestatagli nell'aver voluto rivendicare il suo diritto di partecipare all'impegno della sagra in compagnia delle amiche, ma soprattutto per avergli ribadito, la sera del delitto, la ferma volontà di porre fine alla loro relazione”. Sarebbe stato questo, secondo il gup del tribunale di Udine Mariarosa Persico che ha depositato trenta pagine di motivazioni della sentenza di condanna, il movente del delitto della ventunenne di Vidulis di Dignano.

L'omicidio di Nadia Orlando – La giovane Nadia Orlando fu soffocata la sera del 31 luglio 2017 dal fidanzato e collega di lavoro, Francesco Mazzega. Il delitto avvenne sul greto del fiume Tagliamento a pochi passi da casa della ragazza, poi l'assassino vagò in auto per tutta la notte con il cadavere affianco prima di presentarsi nella sede della Polstrada di Palmanova e confessare di aver ucciso la fidanzata. La sentenza a trenta anni di reclusione dello scorso luglio è arrivata dopo un processo celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha riconosciuto Mazzega colpevole del reato che gli era stato contestato dalla Procura: omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il giudice ha anche dichiarato l'uomo interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale della pena e lo ha condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite.

89 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views