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Ucciso in strada di notte, risolto il giallo a Palermo: ammazzato per errore dallo zio

“I parenti interrogati non ci hanno voluto indicare neppure il luogo dell’agguato, lo abbiamo dovuto scoprire noi da soli” hanno spiegato gli inquirenti della Squadra mobile di Palermo. In manette è finito lo zio della vittima che lo avrebbe ucciso per errore mentre tentava di colpire un’altra persone durante una lite.
A cura di Antonio Palma
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Ucciso nella strada sotto casa di notte senza apparente motivo, a risolvere quello che sembrava un vero e proprio giallo sono stati gli uomini della Squadra mobile di Palermo che in appena due giorni sono riusciti a ricostruire la vicenda arrestando lo zio della vittima. Stiamo parlando dell'omicidio di Francesco Paolo Lombardino, 47enne carpentiere incensurato, freddato durante la notte tra giovedì e venerdì scorsi a colpi di arma da fuoco sotto il palazzo dove abitava, nel quartiere Cep del capoluogo siciliano. Secondo gli inquirenti, a sparare è stato uno zio dell'uomo che lo avrebbe ucciso per errore. Una dinamica che è stato molto difficile ricostruire a causa dell'omertà all'interno della stessa famiglia della vittima. "I parenti interrogati non ci hanno voluto indicare neppure il luogo dell'agguato, lo abbiamo dovuto scoprire noi da soli dopo più di sei ore" ha sottolineato infatti Rodolfo Ruberti, capo della Squadra mobile palermitana.

"Grazie al coordinamento della Procura della Repubblica, insieme ad altre forze dell'ordine, siamo riusciti a risolvere un caso molto difficile: i famigliari non ci hanno dato alcuna indicazione, abbiamo trovato il luogo del delitto solo grazie alla nostra attività. C'era un depistaggio che ci ha insospettiti e siamo riusciti a ricostruire la dinamica" ha aggiunto Ruberti. Già dalle prime ore dopo il delitto la ricostruzione dei familiari non aveva convinto gli inquirenti. I parenti avevano detto che il 47enne era sceso in strada in piena notte per controllare a sua auto e che era stato freddato da uomini sconosciuti. Avevano anche indicato un luogo diverso da quello dell'assassinio. "Ci hanno fatto perdere del tempo prezioso alla fine siamo arrivati alla soluzione grazie a un lavoro davvero certosino e grazie alle telecamere, incrociando le testimonianze e con attività tecniche" hanno spiegato gli investigatori. Per l'accusa lo zio della vittima voleva uccidere un'altra persona per questioni di droga ma lungo la traiettoria avrebbe trovato il nipote,

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