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Ucciso in discoteca, riaperte indagini sulla morte di Aldo Naro: “Coinvolte più persone”

A cinque anni dall’omicidio del giovane medico in una discoteca di Palermo, la famiglia ha chiesto e ottenuto nell’ambito di nuove indagini, la riesumazione del corpo di Aldo Naro per una nuova autopsia. Secondo la nuova ipotesi nella morte di Naro sarebbero coinvolte più persone: “pestaggio premeditato”.
A cura di Angela Marino
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Nuovi esami sul corpo di Aldo Naro, il giovane medico ucciso nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2015 nella discoteca Goa di Palermo. Obiettivo, accertare il concorso di più persone nel pestaggio mortale. In base alla nuova ipotesi dell'accusa, infatti, a uccidere, pestandolo a sangue, il giovane Naro non sarebbe stato il solo buttafuori (all'epoca dei fatti minore) oggi condannato per omicidio, ma avrebbero concorso altre persone. Si tratta di tre colleghi dell'addetto alla sicurezza in servizio quella sera. Per poter effettuare il nuovo esame il cadavere della vittima è stato riesumato dal cimitero di San Cataldo e trasferito al dipartimento di medicina legale dell’Università Magna Grecia dove verrà sottoposto a un nuovo esame diagnostico. Nel 2015, a pochi mesi dai fatti era stato condannato a dieci anni uno dei buttafuori, un diciassettenne che lavorava come abusivo.

“Questo esame – dice ai media locali il padre Rosario, colonnello dei carabinieri – dovrebbe dire una parola definitiva sulla situazione fisica di nostro figlio. La Procura di Palermo ha sostenuto che Aldo è morto per un unico calcio di una sola persona, noi sosteniamo in base a tanti altri elementi probatori, come video, testimonianze, la relazione dell’autopsia, che Aldo sia stato colpito da più persone”. Secondo la difesa della famiglia, rappresentata dall'avvocato Antonino Falzone, la morte di Aldo sarebbe avvenuta durante un pestaggio premeditato. Per questo, a cinque anni dal delitto hanno ottenuto che il GIP a rigettasse la richiesta di archiviazione in favore di nuove indagini.

La causa della morte e le lesioni sul corpo di Naro saranno evidenziate da un'autopsia virtuale. La virtopsy, utilizza una tac multistrato che permette di ottenere una ricostruzione tridimensionale dell'oggetto d'indagine. A condurre l'esame saranno i periti nominati dal giudice: il direttore del dipartimento di Medicina legale dell’Università Magna Graecia, Pietrantonio Ricci, il direttore dell’Uoc di Radiologia Domenico Laganà, e il direttore dell’Uoc di Neuroradiologia Umberto Sabatini.

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