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Torino, la casa delle bambole hot chiude (dopo un anno e tante polemiche): non faceva affari

La casa delle bambole hot lascia Torino. Chiude, dopo una serie di polemiche, l’attività aperta in città lo scorso anno e che si trovava a Borgo Vittoria. Con la prenotazione era necessario lasciare un documento e ciò avrebbe comportato un calo delle richieste per gli appuntamenti a luci rosse con le bambole.
A cura di Susanna Picone
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La casa delle bambole hot chiude definitivamente a un anno dal suo arrivo a Torino. La decisione della Lumidolls di portar via le bambole sexy dal capoluogo piemontese arriva dopo una serie di polemiche e chiusure forzate della struttura. A quanto emerso, il giro d’affari è crollato soprattutto da quando si è reso necessario chiedere i documenti ai clienti. E venerdì mattina, come riportano le cronache locali, le bambole di silicone sono state portate via dalla palazzina in Borgo Vittoria, dove erano state collocate da qualche mese dopo un primo trasferimento. Già in passato l’attività a luci rosse aveva avuto dei problemi: poco dopo l’apertura la prima sede era stata posta sotto sequestro e i titolari avevano quindi traslocato in Borgo Vittoria.

L'apertura un anno fa, le polemiche e l'addio a Torino delle bambole di silicone – Anche a causa delle polemiche avevano però cambiato iter burocratico: con la prenotazione, infatti, era necessario anche lasciare un documento e registrarsi. Le tariffe – si pagava 80 euro per 30 minuti, 100 per un’ora, 180 due ore – erano rimaste invariate ma la necessità di lasciare un documento avrebbe comportato un calo delle richieste per gli appuntamenti a luci rosse con le bambole. In tanti alla reception, di fronte alla richiesta della carta d’identità, avrebbero infatti abbandonato l’idea di trascorrere del tempo con le bambole di silicone. E così nei giorni scorsi è arrivata la scelta della LumiDolls di abbassare definitivamente la serranda della prima casa d'appuntamento italiana con sex doll.

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