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Savona, arrestato per terrorismo un suprematista di 22 anni: “Farò strage di ebrei e femministe”

Operazione antiterrorismo questa mattina all’alba da parte della polizia nei confronti degli ambienti della destra radicale sia in Liguria che in altre regioni italiane. Arrestato un ragazzo di 22 anni di Savona, Andrea Cavalleri, accusato di aver svolto azione di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo.
A cura di Chiara Ammendola
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È finito in manette con l'accusa di aver costituito un’associazione con finalità di terrorismo e di aver fatto propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale aggravata dal negazionismo, il ragazzo di 22 anni arrestato questa mattina a Savona nell'ambito dell'operazione antiterrorismo condotta dalla Polizia di Stato in ambienti della destra radicale contigui al terrorismo di matrice suprematista. Si chiama Andrea Cavalleri.

Perquisizioni in tutta Italia

Appassionato ed esperto di armi e oggettistica di tipo militare, il 22enne – che non nascondeva simpatie per gruppi di estrema destra – aveva contatti con decine di persone in tutta Italia. Non a caso nel blitz è scattato questa mattina all'alba in Liguria, sono state coinvolte altre regioni della Penisola: il 22enne arrestato è destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova. Mentre sono 12 le perquisizioni  nei confronti di altrettanti contatti qualificati dell’indagato che hanno interessato, oltre a Savona e Genova, le città di Torino, Cagliari, Forlì-Cesena, Palermo, Perugia, Bologna  e Cuneo. L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica Distrettuale di Genova, è condotta dalle D.I.G.O.S. di Genova e Savona e dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-UCIGOS.

Chi è l'arrestato, Andrea Cavalleri

Il modello di riferimento di Cavalleri erano alcune stragi come quella del 2011 in Norvegia, a Utoya, ma il giovane sosteneva di voler emulare il gesto compiuto da Luca Traini il 3 febbraio 2018 a Macerata: “Io una strage la faccio davvero. L’unica cosa da fare è morire combattendo. Ho le armi. Farò Traini 2.0”, una delle frasi che è stata intercettata al giovane, che puntava anche a fare una strage modello Columbine, le cosiddette “school shooting”. Per lui – sosteneva – era “meglio morire così che una vita di m***a”. Altro suo obiettivo era il movimento femminista: “Voglio fare una strage a una manifestazione di femministe. Donne ebree e comuniste sono i nostri nemici. Le donne moderne sono senza sentimenti, bambole di carne da sterminare”. Infine, nella sua propaganda, teorizzava la distruzione di Israele, “uno Stato occupato dai sionisti”, e l’uccisione degli ebrei: “Gli ebrei sono il male primo da eliminare. Gli ebrei sono nati per distruggere l’umanità”. La Digos ha pensato bene di intervenire prima che dalle parole il giovane potesse passare ai fatti.

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