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Studenti universitari costretti a dormire in stazione perché senza soldi, Caritas: “Fenomeno diffuso”

Studenti universitari costretti a dormire in stazione perché in difficoltà economiche. Accade a Bologna come denuncia la Caritas: “Spesso perdono le borse di studio e si ritrovano senza alloggio”.
A cura di Chiara Ammendola
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Sempre più studenti sono costretti a dormire in stazione perché in difficoltà economiche. È questo il preoccupante allarme lanciato dal direttore della Caritas di Bologna, don Matteo Prosperini, che apre a una panoramica sul mondo universitario fatto di precarietà economica e di un numero sempre crescente di studenti che non riescono a permettersi un alloggio.

Secondo quanto denuncia la Caritas il fenomeno riguarda i tanti giovani, perlopiù fuorisede, che giungono a Bologna con una borsa di studio che permette loro di iscriversi all'Università e frequentare i corsi, spesso col supporto anche di un alloggio. “Poi però queste borse universitarie le perdono perché magari non stanno al passo con gli esami – spiega don Matteo Prosperini – talvolta perdono il loro alloggio e spesso finiscono per qualche tempo a dormire in stazione”.

A volte chiedono ospitalità ad altri studenti ma l'accoglienza dura poco e trovare un alloggio diventa difficile perché i prezzi sono piuttosto alti. Si tratta di situazioni che spesso si protraggono per molto tempo e che rischiano di diventare endemiche in un sistema dove c'è qualcosa che evidentemente non funziona e va riformato.

“Questo per noi è tema molto importante, siamo facendo anche incontri con i diversi attori in campo”, tra cui lo stesso Ateneo e Ergo, che gestisce gli studentati. Il primo obiettivo è avere un monitoraggio il più accurato possibile del fenomeno che coinvolge principalmente gli studenti fuorisede italiani o stranieri. Per questo il l sogno del direttore della Caritas bolognese, don Matteo Prosperini, sarebbe avere uno sportello direttamente all’interno dell’Università, visto l’alto numero di studenti in difficoltà economica. 

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