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Sequestro di un inglese a Macerata, uno degli arrestati: “Era solo una messa in scena”

Rubens Belioga Gnaga, 18 anni, uno dei quattro giovani arrestati per il sequestro del turista britannico Patrick Sam Kourosh Demilecamps a Macerata, ha dichiarato davanti al Gip: “Non era un vero rapimento ma una finzione per convincere la famiglia dell’inglese a spedirgli 7mila euro per saldare un debito”.
A cura di Davide Falcioni
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"Non era un vero rapimento ma una finzione per convincere la famiglia dell'inglese a spedirgli 7mila euro per saldare un debito". È questa la versione fornita oggi al gip di Macerata da Rubens Belioga Gnaga, 18 anni, uno dei quattro giovani arrestati per il sequestro del turista britannico Patrick Sam Kourosh Demilecamps, di 25 anni, liberato l'altro ieri con un blitz dei carabinieri del Ros e dei colleghi di Monte San Giusto, borgo marchigiano della provincia di Macerata in cui il 25enne era da otto giorni segregato nella stanza di un appartamento. Il gip Giovanni Manzoni ha convalidato gli arresti e ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Gnaga, Dona Conte di 22 anni e Ahmed Rajraji, di 21. Domiciliari, ma senza braccialetto elettronico invece per la 20enne Aurora Carpani.

Il blitz per la liberazione di Patrick Sam Kourosh Demilecamps è stato condotto due giorni fa dopo una segnalazione arrivata ai carabinieri di Macerata dalle autorità britanniche: stando a quanto accertato il 25enne inglese era in vacanza in Italia da alcuni mesi quando ha incontrato i suoi sequestratori che, non è chiaro come, l'avrebbero costretto a seguirli con la forza fino a Monte San Giusto. Qui, in una casa regolarmente affittata, il 25enne è stato costretto a contattare i suoi genitori in Inghilterra e a chiedere loro di inviargli una somma di 7 mila euro, a quanto pare l’equivalente di un debito che il giovane aveva contratto con i rapitori durante alcune serate.

Il giovane è rimasto per oltre una settimana chiuso in una stanza, fino all'operazione condotta dai carabinieri del Ros con la collaborazione del nucleo operativo radiomobile di Macerata e dei militari di Monte San Giusto, che hanno individuato l'appartamento dove era nascosto il 25enne grazie alla geolocalizzazione del suo cellulare. L'operazione dei  Ros è stata particolarmente astuta: dei militari hanno infatti finto di essere gli emissari del padre del giovane arrivati per portare il denaro richiesto ed hanno bussato alla porta della casa. Quando uno degli inquilini ha aperto la porta ha capito di essere finito in una trappola. I quattro sequestratori  hanno anche tentato la fuga ma sono stati catturati e condotti nel carcere di Montacuto.

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