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Schianto a 22 km/h ma il guardrail non regge, Maria muore: tecnici e dirigenti accusati di omicidio

Dopo oltre un anno di indagini da quel terribile schianto costato la vita a Maria Giovanna Scrivo gli investigatori dell’Arma di Reggio Calabria hanno ricostruito nel dettaglio la dinamica del sinistro e attraverso perizie tecniche e testimonianze hanno stabilito che una delle principali cause della morte della giovane è stata l’inidoneità e la mancata manutenzione della barriera.
A cura di Antonio Palma
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Al volante della sua auto viaggiava a soli 22km/h ma quando ha sbandato, a causa del manto stradale scivoloso, il guardrail posto a protezione del tratto stradale non è riuscito a contenere l’impatto facendola finire nella scarpata sottostante dove ha perso la vita. Per quel tragico incidente stradale in cui è morta la ventenne calabrese Maria Giovanna Scrivo ora sono indagati 5 tra tecnici e dirigenti della città metropolitana di Reggio Calabria accusati di omicidio colposo in quanto responsabili della manutenzione sul tratto stradale interessato.

Dopo oltre un anno di indagini da quel terribile schianto avvenuto il 14 maggio 2019 lungo la strada provinciale che dal centro di Pazzano conduce a Stilo, gli investigatori dell’Arma di Reggio Calabria infatti hanno ricostruito nel dettaglio la dinamica del sinistro e attraverso perizie tecniche e testimonianze hanno stabilito che una delle principali cause della morte della giovane è stata l’inidoneità e la mancata manutenzione proprio di quel del guardrail, divelto nonostante la bassissima velocità che l’autovettura aveva al momento dell’impatto.

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Fondamentale, oltre alle testimonianze e i rilievi sul luogo dell’incidente, anche quanto emerso dal dispositivo GPS installato sull’auto. La scatola nera infatti ha evidenziato che al momento dell’impatto la vettura, una Ford Fiesta, andava a circa 22 chilometri orari. Nonostante questo la barriera non ha protetto la vettura e la ragazza e precipitando per una decina di metri nella scarpata sottostante. Per gli inquirenti, i dirigenti, responsabili e tecnici del Settore Viabilità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, pur a conoscenza delle condizioni precarie del guardrail, non avevano provveduto alla manutenzione e alla messa in sicurezza del tratto di strada.

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