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Sardegna, due segugi si allontanano, ritrovati impiccati: tragica fine per Zeiko e Dilan

Il grido di disperazione del proprietario di due segugi istriani uccisi barbaramente. L’ex amministratore comunale: “Li stava preparando per andare a caccia, si sono allontanati e li ha trovati dopo tre giorni impiccati”. Gonnososfanadiga (provincia del Sud Sardegna) sotto shock. “Forse quei cani davano fastidio a qualcuno”
A cura di Enrico Galletti
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Un gesto barbaro, crudele, che va oltre ogni forma di civiltà. Ma è il gesto con cui ha dovuto fare i conti A.T., residente di Gonnososfanadiga (provincia del Sud Sardegna), proprietario di due segugi istriani di tre e quattro anni, Zeiko e Dilan. I due segugi, per mesi, sono stati un sogno, ma qualche mese fa era riuscito ad averli. Sabato scorso li stava preparando perché il giorno dopo sarebbero andati a caccia. All'improvviso si sono allontanati e dei due cani non c'è più stata traccia. "È un fatto strano – spiega Salvo Meloni, ex amministratore comunale e amico del proprietario che ha seguito da vicino il caso dei due segugi, a Fanpage.it -, i due cani erano molto affezionati al loro padrone. Difficilmente si sarebbero allontanati di loro spontanea volontà". Martedì scorso, a distanza di tre giorni dalla scomparsa, il macabro ritrovamento. "I due segugi – continua Meloni nella ricostruzione di quegli attimi di dolore – sono stati ritrovati appesi a un uliveto con delle corde, a cinque chilometri da casa. Il padrone li ha ritrovati morti, uccisi dalla crudeltà dell'uomo". Meloni, dopo il ritrovamento, ha pubblicato su Facebook il video dei due segugi istriani. In sottofondo, le lacrime e i singhiozzi del proprietario dei due cani, ancora sconcertato per quanto accaduto.

https://www.facebook.com/groups/905314882850399/permalink/1462026673845881/

A.T., appassionato di segugi, sceglie la riservatezza. "Non cambierà mai nulla – dice al telefono a Fanpage.it, trattenendo la rabbia -. La crudeltà dell'uomo è impossibile da combattere. Ogni sforzo è vano, i miei cani non ci sono più, sono stati uccisi senza pietà". I due segugi bianchi, al collare, avevano inciso il nome e il numero di telefono del proprietario. Tutto fa pensare, quindi, a un gesto di massima crudeltà. "Forse – continua Meloni – è il gesto di qualcuno a cui i cani da caccia danno fastidio. Forse possono disturbare, essendo degli esseri viventi, ma questo non giustifica un gesto simile. Chi va a caccia sa cosa significhi perdere un cane in questo modo". Eppure episodi di estrema violenza e crudeltà nei confronti degli animali rischiano di diventare all'ordine del giorno. "In questa zona – conclude il testimone – non si sono mai verificate situazioni simili. Siamo sconcertati. Sul fatto, però, cerchiamo di fare chiarezza. Ci stiamo mobilitando tutti".

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