Rischio botulino, richiamati quattro lotti di friarielli: quali sono i marchi interessati

Richiamo per rischio microbiologico per due marchi di confezioni di friarielli alla napoletana per sospetto rischio di contaminazione da botulino. Il richiamo riguarda due lotti a etichetta Bel Sapore e due lotti a marchio Vittoria, con confezioni da un chilo, che vengono prodotti in uno stabilimento a Scafati, nella provincia di Salerno. I due lotti di friarielli a marchio Bel Sapore sono il n.060325 con scadenza 6 marzo 2028 e il n.280325 con scadenza 28 marzo 2028. Quelli del marchio Vittoria sono il n.280325 con scadenza il 28 marzo del 2028 e il lotto n.290425 con scadenza il 28 aprile del 2028.
Dopo i recenti casi di possibile contaminazione in Calabria – sono in corso indagini su due morti sospette di persone che avevano mangiato un panino da un ambulante – sul sito del ministero della Salute, nella sezione dedicata ai richiami di prodotti alimentari, sono stati pubblicati diversi avvisi con l’avvertenza di ritirare dagli scaffali i prodotti eventualmente in giacenza.
Il prodotto è commercializzato da Ciro Velleca, nome del produttore Stefano Amura, sede dello stabilimento a Scafati. “Sospetto rischio di contaminazione da botulino”, si legge nella nota del ministero riguardo il motivo del richiamo e l’avvertimento è quello di ritirare i prodotti eventualmente in giacenza e quindi di non consumarli.

Attualmente ci sono nove indagati dalla Procura di Paola nell'ambito dell'inchiesta per le intossicazioni da botulino dopo aver mangiato panini con salsiccia e cime di rapa a Diamante, nel Cosentino. Gli indagati sono l'ambulante, 3 responsabili delle ditte produttrici del prodotto e 5 medici di due strutture sanitarie che hanno avuto in cura le due vittime prima del decesso. Le condizioni dei pazienti ancora in ospedale sono stazionarie.
Stando a quanto emerso dalle prime indagini dopo i casi nel Cosentino, è emerso che più alimenti trovati sul food truck a Diamante erano contaminati da botulino. I risultati delle analisi condotte dall'Istituto superiore di sanità sono stati inviati alla Procura di Paola che coordina le indagini. "Ipotizziamo che utilizzasse un solo attrezzo da cucina per maneggiare gli alimenti, altrimenti non si spiega", così il procuratore riferendosi all'ambulante.