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Raffaele Sollecito: “Sono stato assolto, i media la smettano di parlare di me”

In seguito alla pubblicazione dell’articolo di Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano, nel quale venivano rivelati alcuni commenti in stile “black humour” postati da Raffaele Sollecito in gruppi Facebook come “Pastorizia Never Dies”, il 33enne pugliese ha raccontato a Fanpage.it la sua versione dei fatti, sottolineando che, nonostante la piena assoluzione, ciclicamente si trova ad essere attaccato dalla stampa, quasi come se non avesse diritto a rifarsi una vita.
A cura di Charlotte Matteini
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Raffaele Sollecito ospite di Otto e Mezzo

Raffaele Sollecito torna nuovamente al centro della polemica. In un articolo di Selvaggia Lucarelli pubblicato ieri sul Fatto Quotidiano, sono stati messi in luce alcuni commenti postati dal 33enne pugliese principalmente in due gruppi Facebook – Pastorizia never dies e #acazzoduro – conosciuti sostanzialmente dagli utenti per essere le culle del black humour online e a loro volta finiti spesso al centro delle polemiche a causa di alcune battute di cattivo gusto pubblicate dai membri. Al centro dello scandalo i commenti di dubbio gusto postati nel corso del tempo da Sollecito, alcuni dei quali relativi alla vicenda giudiziaria che lo coinvolse, il delitto di Meredith Kercher.

La polemica online è subito esplosa e così, dopo un periodo di sostanziale silenzio della stampa, Raffaele Sollecito è improvvisamente tornato al centro del battage mediatico. A Fanpage.it, il 33enne pugliese racconta la sua versione dei fatti e di quanto sia difficile per una persona assolta in via definitiva rifarsi una vita lontano da pregiudizi e scandali:

"Questa polemica è fine a se stessa. Non ho fatto niente di male e ho sempre parlato di me e ho ironizzato su me stesso. Ho vissuto una tragedia, sono stato assolto e per molto tempo tante persone si sono divertite a parlare di me in maniera offensiva, a tratti goliardica, e io ho semplicemente continuato il gioco, in questi gruppi, confrontandomi con alcuni ragazzi molto giovani. Dopodiché, con il passare del tempo, con queste persone mi sono accorto, nella spensieratezza generale, di avere un feeling particolare e oltretutto alcuni di loro sono anche miei amici. Ed è finita lì, semplicemente. Non ho mai offeso Meredith, oltretutto non ho mai avuto intenzione di parlare di lei perché mi sembra di cattivo gusto. Ho sempre e solo parlato di me stesso e di una tragedia che ho dovuto vivere mio malgrado in maniera assolutamente ironica. È humour noir, nulla di diverso da questo. Io uso i social network per staccare e per farmi un paio di risate, ma la vita vera è un'altra cosa".

"Per quale motivo una persona che non mi conosce e non mi ha mai rivolto parola dovrebbe parlare di me in questa maniera, come ha fatto la Lucarelli? Non sa nemmeno cosa faccio io nella vita, ha pure sbagliato a descrivere il mio lavoro. Io non ho un'impresa di pompe funebri 2.0, semplicemente ho creato un'applicazione che permette a chi lo desideri di commemorare e ricordare online i propri cari e che ha incontrato il favore del mercato. Lei parla di cose che non sa e che non conosce e oltretutto non si è nemmeno mai posta il problema di conoscere e verificare".

In molti in queste ultime ore paragonano i commenti pubblicati da Sollecito al fenomeno dello "stupro virtuale" – argomento molto dibattuto in questi giorni su cui ieri mattina è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini – sostenendo che Sollecito non sia per nulla differente da quegli uomini che incitano allo stupro online. Raffaele Sollecito però non ci sta e respinge al mittente tutte le accuse , sottolineando di non aver nulla a che fare con quel tipo di persone e di non essersi mai rivolto a una donna con frasi sprezzanti come quelle denunciate negli scorsi giorni da numerose utenti Facebook.

Per quanto riguarda i gruppi di stupro virtuale non so cosa dire. Chi mi accomuna a loro non ha capito che tipo di commenti e battute pubblico. Io non ho mai incitato allo stupro e quindi la trovo una comparazione del tutto errata. Oltretutto in questi gruppi ci sono molte donne e anche loro commentano e fanno battute. Non è altro che goliardia, semplice satira. Sono gruppi in cui ci sono anche ragazzi molto giovani, di ogni sesso, cultura e religione, in cui si parla di tutti i temi possibili in maniera comica e ironica.

Durante la chiacchierata, Raffaele Sollecito non parla solo dell'ultimo scandalo mediatico che lo vede coinvolto, ma anche e soprattutto delle difficoltà che incontra ogni giorno nella vita quotidiana. Nonostante l'assoluzione, infatti, per l'opinione pubblica lui rimane il colpevole che l'ha sfangata e per questo motivo spesso viene discriminato:

"I media frequentemente mi attaccano, senza considerare però che sono stato assolto. La magistratura mi ha assolto, ma i giornali, la televisione e la stampa in generale si sono divertiti e si divertono ancora a infangarmi, continuando in questo modo a fomentare l'opinione pubblica contro di me. Ovviamente questa cosa mi pesa nel quotidiano perché trovo magari persone che non mi conoscono e hanno dei pregiudizi nei miei confronti e diventa difficile. Oltretutto anche per le persone che invece mi frequentano e mi conoscono non è semplice, perché avere a che fare con me li porta a doversi giustificare, litigare magari con i loro amici, perché quando le persone vengono a sapere che escono con me iniziano a criticare e insorgono, perché fondamentalmente danno retta a quello che leggono sui giornali di gossip o negli articoli della Lucarelli".

Difficoltà quotidiane che Sollecito sostiene di incontrare in ogni campo, da quello personale a quello professionale, fomentate dal teatrino mediatico che ciclicamente i media mettono in scena, chiamandolo in causa.

Ho ovviamente difficoltà a conoscere persone nuove, anche se comunque alla fine ci riesco lo stesso, per carità, ma ho difficoltà a relazionarmi proprio perché non solo mi trovo di fronte a gente che nutre dei pregiudizi nei miei confronti, ma anche appunto chi ha voglia di avvicinarsi a me si trova a scontrarsi con lo stesso tipo di problema. Ovviamente anche nell'ambito lavorativo è la stessa cosa, o trovo persone che non si fanno condizionare dalla stampa, e allora in quel caso nessun problema, o comunque per il resto la situazione è veramente complicata.

Raffaele Sollecito preferirebbe che sul suo caso calasse definitivamente il sipario  e annuncia di voler prendere provvedimenti non solo contro la Lucarelli, ma contro chiunque in futuro dovesse continuare a parlare di lui in maniera calunniosa e diffamante.

I giornali dovrebbero smetterla di parlare di me. Io sto cercando di tutelarmi e infatti prenderò sicuramente provvedimento contro Selvaggia Lucarelli perché le aggettivazioni che ha utilizzato sono assolutamente offensive e calunniose. Ma al di là di questo, se la stampa smettesse di parlare di me sarebbe meglio, visto che comunque sono innocente, e questo non lo dico solo io, ma la Giustizia italiana e spesso i media parlano di cose che non conoscono e romanzano. Sono costretto a prendere provvedimenti perché ho raggiunto il limite della sopportazione umana. L'ho fatto in passato e dovesse capitare lo farò in futuro.

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