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Quaranta coltellate dall’ex, il ricordo della mamma di Michela: “Il mio angelo biondo”

Nel quarto anniversario della morte di Michela Noli, la 31enne uccisa con quaranta coltellate dall’ex, non potendo organizzare la corsa di beneficenza in suo nome come ogni anno, la madre ha riservato alla memoria di Michela un omaggio speciale. Si tratta di una canzone dedicata ‘all’angelo biondo’ come la chiama mamma Alberta. Michela Noli è stata uccisa nel 2016 a Firenze.
A cura di Angela Marino
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Nel quarto anniversario della morte di Michela Noli, la 31enne uccisa con quaranta coltellate dall'ex, la madre ha riservato alla figlia un omaggio speciale. "È troppo presto" si intitola la canzone che Paola Alberti ha scritto insieme al marito Massimo, autore della musica per ricordare la figlia Michela, vittima di femminicidio. Dedicata al suo ‘angelo biondo', portata via dall'uomo che sull'altare aveva giurato di amarla, Mattia Di Teodoro, che dopo l'aggressione della ex si è tolto la vita.

Ogni anno, il 15 maggio, Paola organizzava per Michela una maratona di beneficenza che iniziava dalla panchina rossa intitolata alla sua memoria. Una manifestazione gioiosa che coinvolgeva tante persone e bambini con la maglia rosa. L'emergenza Covid quest'anno lo ha impedito, ma mamma Paola non si è persa d'animo e ha trovato un modo personale di omaggiare il suo angelo."La corsa sarebbe partita dal giardino intitolato a Michela, in via Torcicoda a Firenze, e avremmo devoluto il ricavato all'associazione Artemisia per aiutare donne e bambini in difficoltà. È nata, infatti, per mantenere vivo il ricordo di Michela e per far capire l'importanza di un cambiamento di pensiero. Alla base di tutto ci deve essere il rispetto verso gli altri, ma soprattutto verso noi stessi e verso la vita, che nessuno ha il diritto di togliere". Paola Alberti ha scritto anche una lettera a Michela nel libro "Lettere senza confini", curato da Gaia Simonetti con altre cinque mamme.

Michela, di Firenze, addetta al check in in aeroporto, aveva 31 anni e un nuovo compagno quando è stata uccisa. Il femminicida, l'uomo con cui si era sposata solo qualche tempo prima e con cui aveva interrotto la relazione, era impiegato nella tipografia di famiglia. Da quando si erano lasciati aveva cominciato a parlare agli amici del proposito di ucciderla. Credendolo in preda a una depressione, gli amici avevano sottovalutato la pericolosità di quelle affermazioni.

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