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Papa Francesco aggiorna le norme contro gli abusi nella Chiesa: quali sono le novità

Papa Francesco ha pubblicato oggi una versione aggiornata del Motu proprio “Vos estis lux mundi”, ampliando le norme per prevenire e contrastare gli abusi sessuali contro minori e adulti vulnerabili.
A cura di Susanna Picone
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Papa Francesco ha promulgato le procedure per prevenire e contrastare il fenomeno degli abusi sessuali all'interno della Chiesa cattolica. È stata pubblicata oggi, dopo quasi quattro anni di sperimentazione, la nuova versione del motu proprio "Vos estis lux mundi", che entra in vigore il 30 aprile e abroga la precedente del maggio 2019 e conferma la volontà di proseguire nella lotta a questi crimini.

Norme anti-abusi del Papa, responsabilità estesa a laici

Ci sono diverse novità, tra cui una che riguarda il "Titolo II" con le disposizioni relative alle responsabilità dei vescovi, superiori religiosi e chierici preposti alla guida di una Chiesa particolare o di una prelatura. Sono stati aggiunti anche i "fedeli laici che sono o sono stati moderatori di associazioni internazionali di fedeli riconosciute o erette dalla Sede Apostolica, per i fatti commessi" mentre erano in carica.

Il nuovo testo è stato inoltre armonizzato con le altre riforme normative introdotte dal 2019 ad oggi. In particolare con la revisione del motu proprio "Sacramentorum sanctitatis tutela" (norme emendate nel 2021); con le modifiche al Libro VI del Codice di Diritto Canonico (riforma del 2021) e con la nuova Costituzione sulla Curia Romana, "Praedicate Evangelium" (promulgata nel 2022). Tra queste c'è quella che riguarda gli adulti "vulnerabili".

Prima si parlava di "atti sessuali con un minore o con una persona vulnerabile", nella nuova versione si parla di "delitto contro il VI comandamento del decalogo commesso con un minore o con persona che abitualmente ha un uso imperfetto della ragione o con un adulto vulnerabile".

La tutela di chi segnala un abuso

C’è una modifica che riguarda la tutela di chi presenta la segnalazione di un presunto abuso: prima si affermava che a colui che segnala non può essere imposto alcun vincolo di silenzio, ora si aggiunge che questa tutela va estesa, oltre a chi fa una segnalazione, anche "alla persona che afferma di essere offesa e ai testimoni".

Secondo le nuove norme, poi, le diocesi e le eparchie devono dotarsi di "organismi e uffici" – nel vecchio testo si parlava più genericamente di "sistemi stabili" – facilmente accessibili al pubblico per ricevere le segnalazioni di abusi. Il compito di procedere con l'indagine è compito del vescovo del luogo dove sarebbero avvenuti i fatti denunciati.

Le procedure del 2019 stabiliscono in modo preciso come comportarsi di fronte alle segnalazioni di abusi e assicurano che vescovi e superiori religiosi (ora anche i laici) rendano conto del loro operato e siano obbligati a segnalare abusi dei quali sono venuti a conoscenza. Il documento comprende le molestie, le violenze sui minori e adulti vulnerabili, e riguarda anche la violenza sessuale e le molestie conseguenti all'abuso di autorità.

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