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Pandora Papers, nei documenti spuntano Mancini e Vialli: “Un aereo intestato a una offshore”

Nell’inchiesta sulle ricchezze offshore dell’Espresso ci sarebbero anche i nomi dei ‘Gemelli del gol’, ora CT e Capo Delegazione della Nazionale di Calcio Campione d’Europa, Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Dai Papers, risultano uno azionista l’altro proprietario di due holdings registrate alle British Virgin Islands. Secondo i documenti, nel 2009 l’allenatore marchigiano era pronto a chiedere lo scudo fiscale.
A cura di Biagio Chiariello
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Non solo Julio Iglesias, Claudia Schiffer, Elton John e addirittura la Regina Elisabetta. Ora spuntano anche Roberto Mancini e Gianluca Vialli, rispettivamente Commissario Tecnico e Capo Delegazione della nazionale italiana di Calcio Campione d'Europa, tra i nuovi nomi dei Pandora Papers, l’inchiesta giornalistica internazionale coordinata tra numerosi giornali sugli affari di centinaia di politici e vip che avrebbero accumulato ricchezze nei cosiddetti paradisi fiscali.

Paradisi fiscali ai Caraibi

Nell’esclusiva del settimanale “L’Espresso” si legge che i due ex calciatori hanno creato società nelle British Virgin Islands. Mancini è indicato nei documenti come azionista della società Bastian Asset Holdings – proprietaria di un aereo Piaggio P180 Avanti acquistato per 7 milioni di dollari a novembre 2008 – mentre Vialli è qualificato come proprietario della Crewborn Holdings. Entrambe con sede nel paradiso fiscale delle Isole Vergini britanniche (British Virgin Islands, BVI).

Dai Pandora Papers emergono numerosi dettagli sulle attività dei due ex calciatori, già compagni di squadra nella Sampdoria campione d'Italia nel 1991. Si scopre così – scrive il settimanale nella sua edizione online – che il tecnico azzurro nel 2009 aveva segnalato a una fiduciaria italiana di essere intenzionato a chiedere lo scudo fiscale per regolarizzare la sua posizione con il Fisco'.

I documenti su Roberto Mancini

Nei documenti Mancini dunque viene indicato come l'azionista di Bastian Asset Holdings, società offshore fondata nell'aprile 2008 nell'arcipelago caraibico – un mese prima della fine della sua prima esperienza come allenatore dell'Inter – poi acquisita nel dicembre dello stesso anno da Mancini, divenuto azionista unico della stessa. La società avrebbe acquistato appena un mese prima un aereo Piaggio P180 Avanti al prezzo di 7 milioni di dollari.

Lo scudo fiscale

Il 13 gennaio 2009 la Bastian ottiene un prestito di $5,5 milioni da SG Equipment Finance Schweiz AG a garanzia del quale prestito presenta sia l'aereo che le proprie azioni. Nel novembre dello stesso Mancini avrebbe manifestato l'intenzione di ricorrere ad un condono fiscale approvato dal governo italiano. Grazie al condono con il pagamento del 5% dei beni all'estero, gli stessi sarebbero potuti rientrare in Italia evitando di rispondere di reati tributari.

Va detto che i documenti testimoniano le intenzioni di avvalersi del condono, ma alla fine non specificano se in realtà la possibilità si sia concretizzata. L’Espresso non ha potuto ricostruire se Mancini abbia effettivamente aderito allo scudo fiscale, perché le domande rivolte al tecnico e alla moglie sono rimaste senza risposta. Due anni dopo, nell'ottobre 2011, la società caraibica è stata ceduta e il suo bilancio specifica che il Piaggio P180 era l'unico asset della società che "sarà liquidato".

… e quelli su Vialli

Per quanto riguarda Vialli, invece, la sua Crewborne Limited è stata costituita nel 1998 (prima ancora della fine della sua carriera da calciatore). In questa struttura offshore è presente anche un trust, denominato ‘Gianluca Vialli Family Trust', il cui gestore è Belvedere Investments Limited. Tra il 2008 e il 2013 i diritti di immagine dell’ex calciatore risultano trasferiti proprio alla Crewborne. Dai documenti consultati risulta che la società inizia a richiedere prestiti, passati da 319.000 euro nel 2009 a 4,1 milioni nel 2012. Sono prestiti senza interessi, pagabili a vista, e il creditore è Belvedere Investments Limited. La maggior parte di questi soldi serve a finanziare una società portoghese, Fish Eagle Trading e Servicos, con sede nel paradiso fiscale di Madeira, con una percentuale minore riservata a Claudio Giacopazzi, amico di una vita di Vialli che si presenta come "senior advisor" della società

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