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Padre e figlio uccisi a Crotone, un arresto: il delitto risolto grazie a un cacciatore

I carabinieri di Crotone hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere a carico del presunto autore del duplice omicidio commesso a Pallagorio il 22 dicembre 2018. Si tratta di Annunziato Lerose, 62 anni, ritenuto l’assassino di Francesco Raffa e del figlio Saverino. Una frase urlata da una delle vittime e intercettata da alcuni cacciatori ha portato alla svolta nelle indagini.
A cura di Susanna Picone
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Sette mesi dopo un brutale delitto avvenuto nella provincia di Crotone i carabinieri hanno fermato il presunto assassino. Si tratta di Annunziato Lerose, sessantaduenne di San Nicole dell'Alto: l'uomo, adesso pensionato, in passato faceva l'agricoltore e sarebbe stato lui a uccidere Francesco Raffa e il figlio Saverino il 22 dicembre dello scorso anno. Padre e figlio, entrambi allevatori, vennero ammazzati a colpi di fucile a Pallagorio. Alcuni giorni fa i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Crotone hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip a carico del presunto autore del duplice omicidio. Secondo gli investigatori, Francesco e Saverino Raffa furono uccisi a colpi di fucile per futili motivi alimentati dal rancore che il presunto assassino provava nei confronti delle vittime. Rancore, a quanto si apprende, serbato nei confronti di padre e figlio ritenuti colpevoli di non essersi adoperati ad aiutarlo per individuare i responsabili del furto di un attrezzo agricolo che gli era stato rubato. La chiave di volta per dare una svolta al giallo del duplice omicidio di Pallagorio è stato un urlo straziante “Annunziato mi stai ammazzando” lanciato da Saverino Raffa nel momento in cui cercava di sfuggire all’omicida.

Alcuni cacciatori hanno sentito una delle vittime urlare e hanno dato l'allarme – Quel grido disperato è stato raccolto da alcuni cacciatori che quel giorno erano impegnati in una battuta in prossimità del luogo del delitto e quindi riferito agli investigatori che su quel primo elemento hanno avviato l’indagine. “Senza quella testimonianza immediata e l’aiuto della popolazione non avremmo orientato in maniera efficace le indagini. E la fiducia nelle istituzioni produce risultati”, ha detto il procuratore capo della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, in conferenza stampa. L'indagine è stata condotta con rilievi effettuati sulla scena del crimine e a casa dell'indagato, con l'analisi delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza e di un'attività informativa a livello locale.

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