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Organizzò l’omicidio dell’ex vicepremier belga, 72enne arrestato dopo 29 anni in Puglia

Cosimo Damiano Solazzo, 72enne leccese, è accusato di aver avuto un ruolo nell’assassinio dell’ex presidente del Partito Socialista belga ed ex vicepremier del Belgio Andreé Cools, compiuto il 18 luglio 1991 a Liegi. Avrebbe individuato i due killer tunisini assoldati in Sicilia. L’arresto arrivato 29 anni dopo il delitto.
A cura di Susanna Picone
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Foto Wikipedia
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In esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla magistratura belga, i carabinieri della stazione di Veglie (Lecce) hanno arrestato il 72enne Cosimo Damiano Solazzo, pensionato originario di Carmiano. Lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio e tentativo di omicidio nell'ambito delle indagini sull'uccisione dell'ex presidente del Partito Socialista belga ed ex vicepremier del Belgio Andreè Cools. Un delitto che risale al 18 luglio del 1991. Nei confronti di Solazzo – la prima condanna nei suoi confronti risale al 2004 – è diventata definitiva la condanna alla pena di 20 anni di reclusione.

Condannato a 20 anni per l’omicidio di André Cools

La Corte d'appello di Liegi ha ritenuto che il pugliese ebbe il ruolo di individuare i due killer tunisini, assoldati in Sicilia dove lavoravano come braccianti agricoli, e di condurli a Liegi dove trovò loro una sistemazione in attesa della commissione dell’omicidio. Attualmente è ai domiciliari in attesa che gli venga applicato il braccialetto elettronico.

L'omicidio del politico belga

Oltre a Solazzo erano stati condannati per il delitto Domenico Castellino e tre italo-belgi a pene variabili tra 20 e 5 anni di reclusione. Per tutti, sia pure con diversi ruoli, l'accusa era quella di aver organizzato l'omicidio e di aver reclutato i sicari tunisini, già condannati a 20 anni a Tunisi. Castellino aveva confessato già nel 1996 il proprio ruolo per poi ritrattare dicendo di essere stato ingannato e di non sapere che si trattava dell'omicidio di Cools. Diverse le ipotesi avanzate per spiegare l'omicidio del politico, da una vendetta legata ad affari di mafia a un regolamento di conti. Fra gli accusati era stato indicato Alain Van Der Biest, ex ministro belga della previdenza sociale, poi morto suicida nel 2002 dopo essere stato arrestato.

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